Oggi, secondo l’International Transport Workers’ Federation, sono almeno 200 mila i marittimi (su un totale di oltre un milione) ad avere difficoltà a raggiungere la nave per fare il cambio di equipaggio con i colleghi, o a tornare a casa dopo la fine del turno. Mancano corridoi aerei prioritari per questi lavoratori, che a dicembre scorso l’ONU, dopo mesi di pressioni da parte di sindacati e compagnie marittime, ha dichiarato una “categoria lavorativa chiave”. Tra la primavera e l’autunno del 2020 erano in 400 mila bloccati sulle navi, nel proprio paese o in aeroporto, senza poter raggiungere il posto di lavoro o tornare a casa……clicca qui
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