Perchè le navi non partono? Ce lo spiegano i comandanti

Nell’incontro dei sindaci con Toremar chiarito anche motivo della durata delle corse

I comandanti Toremar fanno chiarezza sulle corse soppresse e sui tempi di percorrenza della tratta , dopo le polemiche che in questi ultimi tempi si sono moltiplicate. “Le navi non partono solo ed esclusivamente a causa del cattivo tempo, non ci sono altri motivi ” afferma Andrea Cerasa, comandante Toremar. Così come le navi fanno tardi e ci impiegano ormai un’ora e dieci minuti “perché il tragitto è aumentato con l’allungamento del porto di Piombino, non ci sono altri motivi”. Per quanto riguarda la soppressione delle corse, i comandanti ci tengono a ribadire che “queste decisioni vengono prese per salvaguardare l’incolumità dei passeggeri e del carico – specifica Cerasa – ultimamente ci sono molte accuse contro l’equipaggio ma quando noi vediamo cattivo tempo abbiamo una decisione da prendere che non sempre è facile . Sappiamo che sono corse fondamentali. E quelle dove ci sono meno persone sono le più importanti perchè capiamo le esigenze di chi si deve spostare, ma dobbiamo comunque decidere per la loro sicurezza”. Altra questione che fanno presente è che arrivare a Piombino con il maltempo vuol dire poter contare sulla presenza di un rimorchiatore, per ormeggiare, ma all’Elba la situazione è diversa, qui il rimorchiatore non c’è. “Arrivare Portoferraio con 30 nodi di vento – fa presente il comandante Paolo Battaglini – e sapere che potresti fare danno alla nave ti costringe a prendere delle decisioni. Se si danneggia il traghetto deve arrivare il Rina e quindi si deve fermare”. Quindi meglio saltare una corsa che rompere un traghetto o mettere a rischio l’incolumità dei passeggeri con conseguenze penali per il comandante. Altra questione che fa discutere riguarda l’allungamento dei tempi di percorrenza della tratta Elba-Piombino . Anche qui i comandanti sono stati chiari. Il porto di Piombino è stato allungato di un miglio e 400 metri. Un’ordinanza conseguente ai fatti della Costa Concordia impone di passare a 500 metri dal fanale del porto , ad una velocitò minore di quella della traversata. E non è tutto, se ci sono le navi gasiere che lavorano, la velocità deve essere ridotta a 6 nodi. “Ottemperando a tutto questo l’ora di traversata si prolunga di 8-10 minuti- spiega Battaglini – e non possiamo impiegare meno tempo perché potremmo andare incontro ad una sanzione della Capitaneria di Porto”. Regole previste per la sicurezza della navigazione che i comandanti devono rispettare. “ Ci tenevamo a fare chiarezza- spiegano i due comandati a nome di tutto il comparto – – A volte proviamo anche a partire in caso di vento forte ma alla fine la decisione deve andare sempre nella direzione della sicurezza di tutti. Molte volte lo abbiamo anche fatto presente ai passeggeri stessi. Prima di decidere di non partire ponderiamo bene la situazione, non la prendiamo a cuor leggero”

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