I piani depositati in tribunale rivelano cessioni di traghetti e rimorchiatori, possibilità di riacquisto della flotta nel 2025, fusione Moby-Cin e quote di Onorato in Moby date in pegno ai creditori
L’ingresso in scena di Gianluigi Aponte, patron di Msc appunto, consentirà quindi a Moby di recepire “l’aumento di capitale e la contestuale concessione del finanziamento ex 182 quater L.F. in favore di Cin per 59 milioni di euro, con effetto differenziale di 22 milioni di euro che rimarranno in Moby”. A Tirrenia in Amministrazione Straordinaria è stata presentata un’offerta “saldo e stralcio per complessivi 82 milioni di euro (inclusa la transazione di tutti i contenziosi)”. Più in dettaglio, quindi, il pagamento differito (e stralciato del 45,5%) a Tirrenia in A.S. del credito originariamente pari a 180 milioni “perverrà da fonti esterne (59 milioni di euro da Moby e 23 milioni da ShipCo)”. Non solo: Moby precisa che “con il venir meno del pagamento differito a Tirrenia in A.S. la società avrà la possibilità di non trasferire due motonavi originariamente previste nella ShipCo (Sharden e Raffaele Rubattino)” anche se su questi due asset insisterà un’ipoteca di primo grado in favore dei creditori di ShipCo. Il saldo e stralcio del credito con la bad company di Tirrenia nata nel 2012 quando l’ex compagnia di navigazione pubblica venne ceduta alla ‘balena blu’ prevede per la ShipCo: “a) una diminuzione dei flussi dovuti a terzi per 121 milioni di euro; b) un incremento del patrimonio del fondo tra 20 e 40 milioni di euro; c) un complessivo incremento dei valori a garanzia dei creditori (security package) per 121 milioni di euro”……clicca qui




