Messina. Vacanzieri di ritorno a casa preferiscono lunghe code per gli imbarcaderi privati e snobbano traghetti pubblici

Il solito controesodo da incubo. A Messina questo weekend di quasi fine agosto mostra come sempre la lunga coda agli imbarcaderi della Caronte & Tourist. Uno scenario già visto: auto intrappolate sotto il sole sul Viale della Libertà come sul Viale Giostra, sul Viale Boccetta, tutte convergono in quell’unico punto in cui un traghetto le trasporterà sulla sponda opposta dello Stretto.

Ma se il fine agosto di ogni anno, nel concreto, mostra questi infernali incolonnamenti, in astratto mostra anche la scarsa strategia dei viaggiatori, perché di traghettare con le navi RFI non ci pensano proprio.

Quasi vuoti i traghetti dello Stato, chi viaggia preferisce incastrarsi nella trappola stradale che conduce alla rada San Francesco. Eppure, in previsione del controesodo, sono state attivate dieci corse in più tra Messina e Villa San Giovanni con le navi veloci di Blu jet del gruppo Fs italiane. Ma niente, tutti in coda, con attese di ore, per traghettare con Caronte & Tourist. Manco fosse gratis. Anzi.

Un traffico da incubo che, ovvio, si ripercuote anche sui messinesi, che incontrandolo allungano di parecchio i tempi per raggiungere la zona nord.

E sarà così anche nel prossimo fine settimana. Come ogni anno.

Pattuglie di vigili urbani presidiano le maggiori vie interessate dal controesodo.

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