Il presente rapporto analizza i risultati dell’ultima edizione dell’Indice di Felicità dei Marittimi (Seafarer Happiness Index) relativa al primo trimestre del 2025, evidenziando le principali preoccupazioni e tendenze nel settore marittimo. Sebbene la soddisfazione generale degli equipaggi abbia mostrato una leggera stabilizzazione, l’indagine rivela tensioni significative derivanti dall’invecchiamento delle navi, da problemi legati alla sicurezza dell’equipaggio e dalla necessità di una formazione più pratica e realistica. Queste problematiche, unite alle persistenti limitazioni dei permessi a terra e allo stress da carico di lavoro, continuano a influenzare negativamente il benessere dei marittimi. Il rapporto sottolinea come queste sfide non siano solo questioni di welfare, ma elementi essenziali per le prestazioni operative e per la sostenibilità futura del settore. L’incidente della portacontainer MV Dali a Baltimora è citato come esempio emblematico delle potenziali conseguenze derivanti da infrastrutture navali obsolete e da riparazioni inadeguate. Per affrontare queste criticità e garantire una forza lavoro marittima resiliente e sostenibile, il rapporto formula raccomandazioni chiave incentrate sull’investimento nella manutenzione delle navi, sulla priorità a una formazione mirata e pratica, e sull’assicurazione che gli equipaggi abbiano accesso a riposo, supporto e contatti significativi a terra e a casa.
2. Introduzione: Il ruolo indispensabile e il benessere dei marittimi
I marittimi svolgono un ruolo cruciale nel mantenimento del commercio globale, trasportando oltre il 90% delle merci e dei combustibili a livello mondiale.1 La loro professione è spesso caratterizzata da condizioni di lavoro difficili e pericolose, che richiedono un impegno significativo e prolungati periodi di lontananza da casa.2 In questo contesto, l’Indice di Felicità dei Marittimi (Seafarer Happiness Index) emerge come uno strumento fondamentale per monitorare il sentimento e il benessere di questa forza lavoro essenziale.3 Giunto alla sua decima edizione, questo sondaggio trimestrale offre preziose informazioni sulle esperienze e le preoccupazioni dei marittimi nel corso del tempo, contribuendo a identificare gli aspetti che necessitano di miglioramento nel settore.5 Il presente rapporto si propone di analizzare i risultati dell’ultima rilevazione, esplorare le problematiche sottostanti e formulare raccomandazioni volte a promuovere un settore marittimo più sostenibile e resiliente, ponendo al centro il benessere dei suoi lavoratori.
3. Lo stato della felicità dei marittimi: Approfondimenti dall’Indice del primo trimestre 2025
L’Indice di Felicità dei Marittimi del primo trimestre del 2025 ha registrato un punteggio complessivo di 6,98 su 10, segnando un leggero aumento rispetto al 6,91 del quarto trimestre del 2024.5 Nonostante questo modesto incremento, l’indagine evidenzia la persistenza di preoccupazioni critiche che continuano a influenzare negativamente la soddisfazione degli equipaggi.5 L’Indice di Felicità dei Marittimi è un sondaggio trimestrale condotto da The Mission to Seafarers in collaborazione con Idwal e NorthStandard, con il supporto di Inmarsat.3 La sua metodologia si basa su un questionario composto da dieci domande chiave che coprono vari aspetti della vita dei marittimi in mare, tra cui la salute mentale, il benessere fisico, la vita lavorativa e i contatti familiari.3 L’obiettivo primario è quello di fornire approfondimenti sulle esperienze e le preoccupazioni dei marittimi, al fine di promuovere miglioramenti concreti nel settore.3 Le principali preoccupazioni identificate nel rapporto del primo trimestre del 2025 includono l’invecchiamento delle navi, la sicurezza dell’equipaggio (in particolare per quanto riguarda l’adeguatezza degli equipaggi) e la mancanza di formazione pratica e realistica.5 Tradizionalmente, le questioni relative al benessere generale, al cibo, alla connettività, all’equipaggio e ai permessi a terra sono state tra gli elementi più frequentemente citati dai marittimi.8 È importante notare che, nonostante le difficoltà, molti marittimi continuano a trovare soddisfazione nel loro lavoro, sottolineando il valore del lavoro di squadra, del cameratismo e apprezzando gli aspetti tecnici del loro ruolo.5
Indicatore di Felicità | Punteggio Q1 2025 | Variazione rispetto al Q4 2024 |
Felicità generale | 6.98 | ↑ 0.07 |
Connettività | 7.29 | ↑ 0.24 |
Permesso a terra | 6.73 | ↑ 0.61 |
Salari | 6.86 | ↓ 0.05 |
Cibo | 7.12 | ↓ 0.02 |
Salute e forma fisica | 7.22 | ↑ 0.09 |
Formazione | 7.27 | ↑ 0.10 |
Interazione con l’equipaggio | N/A | N/A |
Carico di lavoro | N/A | N/A |
Welfare | N/A | N/A |
Il leggero aumento della felicità generale potrebbe non riflettere appieno la gravità delle problematiche sottostanti. Un’analisi più approfondita rivela che le preoccupazioni fondamentali, come l’invecchiamento delle navi e la sicurezza, rimangono significative. Questo suggerisce che l’incremento marginale potrebbe essere attribuibile a fattori a breve termine o a miglioramenti in aree meno critiche, mentre i problemi strutturali persistono. La coerenza delle preoccupazioni tradizionali nel corso degli anni indica che si tratta di questioni sistemiche che il settore ha faticato ad affrontare in modo efficace. Se gli stessi problemi riappaiono costantemente nell’indice, è probabile che gli sforzi passati per risolverli siano stati insufficienti o non implementati in modo uniforme, richiedendo un approccio rinnovato e più mirato.
4. Il peso dell’invecchiamento delle navi: Una crisi incombente per i marittimi
L’infrastruttura navale obsoleta sta esercitando una pressione crescente sugli equipaggi a causa delle crescenti esigenze di manutenzione e delle risorse limitate disponibili.5 La prassi di implementare sistemi di triage per la manutenzione, affrontando solo le riparazioni più urgenti mentre la manutenzione ordinaria viene trascurata, è diventata comune.5 Questa situazione porta a sfide tecniche a cascata, descritte dai marittimi come “opprimenti” e “demoralizzanti”.7 L’impatto si riflette sia sulla sicurezza operativa che sul benessere personale degli equipaggi.7 L’utilizzo di strumenti obsoleti aggrava ulteriormente il carico di lavoro dei marittimi impegnati nella manutenzione di navi più datate.7 La necessità di ricorrere a una manutenzione di emergenza indica un potenziale sottoinvestimento sistemico nella manutenzione delle navi da parte delle compagnie di navigazione. Se gli equipaggi sono costretti a dare priorità alle riparazioni, ciò suggerisce che i tempi e le risorse allocate per la manutenzione sono insufficienti a coprire tutti gli interventi necessari, una potenziale misura di riduzione dei costi che compromette la sicurezza e il benessere dell’equipaggio. La descrizione delle sfide tecniche come “opprimenti” e “demoralizzanti” evidenzia un significativo impatto psicologico del lavoro su navi obsolete, che può portare a una diminuzione della soddisfazione lavorativa e a un aumento dello stress. Sentirsi incapaci di mantenere adeguatamente la nave a causa della sua età e delle risorse limitate può generare un senso di impotenza e frustrazione tra i marittimi, influenzando il loro morale e la loro salute mentale. Infine, l’uso di strumenti obsoleti su navi più datate non solo aumenta il carico di lavoro fisico, ma ostacola anche l’efficienza e può sollevare preoccupazioni per la sicurezza, in quanto tali strumenti potrebbero essere meno affidabili, richiedere maggiore sforzo per l’uso e non essere adatti alle moderne operazioni di manutenzione, aumentando la frustrazione e il carico di lavoro dell’equipaggio.
5. La sicurezza dell’equipaggio sotto pressione: Sfide legate alla riduzione degli equipaggi e alle infrastrutture
La sicurezza dell’equipaggio è identificata come la preoccupazione più critica per i marittimi.5 La riduzione delle dimensioni degli equipaggi, combinata con l’invecchiamento delle infrastrutture navali, crea un’equazione insostenibile.5 La questione dell’invecchiamento delle navi è strettamente legata alla necessità di equipaggi più esperti, mentre il settore si trova ad affrontare una carenza di personale marittimo qualificato.14 Il rischio di incidenti aumenta con equipaggi inesperti che operano attrezzature obsolete, potenzialmente più complesse o meno affidabili.14 Si prospetta un potenziale circolo vizioso di rischio crescente tra la carenza di equipaggi e l’invecchiamento della flotta globale.14 La combinazione di equipaggi ridotti e maggiore manutenzione su navi obsolete suggerisce un potenziale compromesso degli standard di sicurezza a causa di risorse e personale sovraccarichi. Con un numero inferiore di marittimi responsabili della manutenzione di infrastrutture più datate, potrebbero esserci tempi e risorse insufficienti per eseguire tutti i controlli di sicurezza e le riparazioni necessarie, aumentando il rischio di incidenti. La carenza di equipaggi nel settore marittimo potrebbe essere esacerbata dalle sfide e dallo stress associati al lavoro su navi obsolete, rendendo più difficile attrarre e trattenere i marittimi. Se i potenziali e attuali marittimi percepiscono le condizioni di lavoro su navi più datate come eccessivamente impegnative e insicure, potrebbero essere meno inclini a entrare o rimanere nel settore, peggiorando ulteriormente la carenza di personale.
6. Colmare il divario formativo: L’imperativo di un’istruzione pratica e realistica
La formazione emerge come una preoccupazione significativa nell’Indice del primo trimestre 2025.5 Molti marittimi esprimono il desiderio di una formazione “più radicata nella realtà”.5 Si sottolinea la necessità di un’istruzione più coerente, pratica e basata su scenari.5 La formazione auspicata dovrebbe costruire una reale fiducia in sé stessi, non solo conoscenze teoriche, soprattutto in situazioni di forte stress o di emergenza.5 Si segnala un divario tra la formazione formale e l’esperienza vissuta, che influisce sul senso di sicurezza e preparazione dei marittimi in mare.5 Si discute il potenziale della formazione basata sulla simulazione come metodo più efficace e coinvolgente.17 Si menziona l’importanza della formazione sulle competenze trasversali (soft skills) insieme alle competenze tecniche.26 L’insoddisfazione per la formazione attuale suggerisce che i metodi tradizionali potrebbero non preparare adeguatamente i marittimi per le reali esigenze e complessità del loro lavoro, in particolare in situazioni critiche. Se i marittimi ritengono che la loro formazione sia troppo teorica o non rifletta scenari reali, potrebbero mancare della fiducia e delle competenze necessarie per rispondere efficacemente alle emergenze, compromettendo la sicurezza. La richiesta di una formazione “più radicata nella realtà” implica la necessità di una formazione che incorpori esperienza pratica e scenari realistici, possibilmente attraverso un maggiore utilizzo di simulatori e formazione sul lavoro. Una formazione che imita situazioni di vita reale e consente ai marittimi di esercitare le proprie competenze in un ambiente sicuro può migliorare significativamente la loro preparazione e competenza. Il riconoscimento dell’importanza delle competenze trasversali indica una crescente consapevolezza che una comunicazione efficace, il lavoro di squadra e la leadership sono cruciali per operazioni sicure ed efficienti in mare, al di là della sola competenza tecnica. In ambienti ad alta pressione, la capacità dei marittimi di comunicare chiaramente, lavorare insieme in modo efficace e dimostrare leadership può essere fondamentale per prevenire incidenti e garantire risultati positivi.
7. La lotteria del permesso a terra: Restrizioni e il loro impatto sul benessere dei marittimi
Le limitazioni dei permessi a terra rimangono una frustrazione profondamente sentita tra i marittimi.5 Politiche restrittive e infrastrutture inadeguate impediscono ai marittimi di scendere a terra.5 Anche quando tecnicamente consentito, la mancanza di trasporti o le pressioni temporali spesso rendono impraticabile il permesso a terra.5 L’impossibilità di rilassarsi fuori dalla nave e di sperimentare ambienti locali aumenta i sentimenti di confinamento e la fatica mentale.5 Il permesso a terra è considerato più di un semplice scendere dalla nave; si tratta di ricreazione, relax e un diritto, non un beneficio.27 Le ragioni delle restrizioni ai permessi a terra includono orari di lavoro intensi, tempi di rotazione portuale più rapidi, misure di sicurezza (codice ISPS), politiche portuali, costi di trasporto e controlli sull’immigrazione.28 La persistente frustrazione per i permessi a terra limitati suggerisce che l’attuale equilibrio tra efficienza operativa e benessere dei marittimi è fortemente sbilanciato a favore della prima. Sebbene tempi di rotazione portuale più rapidi possano essere economicamente vantaggiosi, la mancanza di opportunità per i marittimi di riposare e ricaricarsi a terra può portare al burnout, a una diminuzione del morale e potenzialmente influire sulla sicurezza. Le varie ragioni delle restrizioni ai permessi a terra evidenziano la natura multiforme di questo problema, che richiede un approccio collaborativo che coinvolga compagnie di navigazione, autorità portuali e organismi di regolamentazione per trovare soluzioni. Affrontare le limitazioni dei permessi a terra probabilmente comporterà non solo l’adeguamento delle politiche aziendali, ma anche l’impegno con i porti per migliorare le infrastrutture e semplificare le procedure, nonché potenzialmente sostenere modifiche alle normative sulla sicurezza laddove possibile. L’impatto dei permessi a terra limitati sulla salute mentale sottolinea l’importanza di considerare i permessi a terra non solo come un’attività ricreativa, ma come un elemento cruciale del benessere dei marittimi e un fattore nella fidelizzazione dell’equipaggio. I prolungati periodi di isolamento e confinamento in mare, senza l’opportunità di decompressione a terra, possono contribuire in modo significativo allo stress, all’ansia e alla depressione tra i marittimi.
8. Carico di lavoro e stress: Erodere il morale e il benessere in mare
L’impatto del carico di lavoro e dello stress continua a essere uno dei fattori di stress personali più significativi segnalati dai marittimi.5 I marittimi indicano le lunghe ore di lavoro, soprattutto durante le operazioni portuali, come una delle principali cause di stress.5 Eccessivi oneri amministrativi e la costante pressione da parte della direzione a terra influiscono negativamente sul morale.5 L’efficienza operativa viene spesso prioritaria rispetto al benessere umano, lasciando poco spazio per il riposo o il recupero.5 Contratti prolungati e connettività limitata acuiscono il senso di disconnessione dai propri cari, aumentando la nostalgia e la tensione emotiva.5 Anche la tendenza a ridurre il numero di membri dell’equipaggio su navi sempre più grandi contribuisce all’aumento del carico di lavoro.32 La priorità data all’efficienza operativa rispetto al benessere umano riflette una potenziale miopia nel settore, poiché trascurare il benessere dei marittimi può in definitiva portare a una diminuzione della produttività e a un aumento dei rischi per la sicurezza. Sebbene massimizzare l’efficienza sia importante per la redditività, farlo a scapito del benessere dell’equipaggio può causare affaticamento, errori e incidenti, con significative conseguenze operative e finanziarie a lungo termine. La combinazione di lunghe ore di lavoro, oneri amministrativi e pressione da terra crea un ambiente ad alto stress che può influire significativamente sulla salute mentale e fisica dei marittimi. Le costanti esigenze e pressioni, senza un adeguato tempo per il riposo e il recupero, possono portare al burnout, all’ansia e alla depressione, influenzando la capacità dei marittimi di svolgere i propri compiti in modo sicuro ed efficace. Il peso emotivo di contratti prolungati e connettività limitata evidenzia l’importanza del supporto sociale e della connessione per il benessere dei marittimi. Essere lontani da famiglia e amici per periodi prolungati, con comunicazioni limitate, può portare a sentimenti di isolamento e solitudine, che possono influire negativamente sulla salute mentale e sulla soddisfazione lavorativa.
9. Caso emblematico: Le lezioni dall’incidente della MV Dali
Le riparazioni di fortuna sulla MV Dali sono diventate una questione centrale nell’indagine sulla nave che ha colpito e distrutto il ponte Francis Scott Key di Baltimora.5 L’incidente evidenzia le potenziali conseguenze per la sicurezza derivanti dall’invecchiamento delle navi e dalla manutenzione differita.33 L’indagine dell’NTSB ha rivelato guasti elettrici e un’interruzione nel circuito di controllo di un interruttore.35 L’equipaggio della Dali è rimasto a bordo per un periodo prolungato durante l’indagine.36 L’incidente ha anche sollevato interrogativi sulla formazione e sull’esperienza dell’equipaggio nella gestione di situazioni critiche come la perdita di potenza.37 La Dali aveva una storia di incidenti e citazioni relative a problemi di propulsione e di macchinario precedenti al crollo del ponte.38 L’incidente della MV Dali funge da severo monito sull’interconnessione tra l’invecchiamento delle navi, la manutenzione, la formazione dell’equipaggio e il potenziale di catastrofici guasti alla sicurezza. I problemi elettrici, la storia di problemi di propulsione e gli interrogativi sulla formazione dell’equipaggio indicano tutti vulnerabilità sistemiche che possono portare a gravi incidenti. Il riferimento a “riparazioni di fortuna” nel contesto dell’indagine sulla Dali sottolinea la preoccupazione sollevata dall’Indice di Felicità dei Marittimi in merito al ritardo nella manutenzione ordinaria a causa delle pressioni dovute all’invecchiamento delle navi e alla riduzione degli equipaggi. Quando gli equipaggi sono costretti a implementare sistemi di triage per la manutenzione, ciò può portare a riparazioni temporanee che potrebbero non affrontare i problemi sottostanti, compromettendo potenzialmente la sicurezza e l’affidabilità a lungo termine della nave.
10. Raccomandazioni per una forza lavoro marittima sostenibile e resiliente
Sulla base dei risultati dell’Indice di Felicità dei Marittimi e dell’analisi delle questioni correlate, il rapporto delinea raccomandazioni pratiche per il settore marittimo.
- Investire nella manutenzione delle navi: The Mission to Seafarers chiede un’azione decisiva attraverso l’investimento nella manutenzione delle navi per alleviare il carico sugli equipaggi e garantire le prestazioni operative e la sicurezza.5 Ispezioni regolari e programmi di manutenzione proattivi sono cruciali per prevenire guasti e garantire la sicurezza dell’equipaggio e del carico.41
- Dare priorità a una formazione mirata e pratica: Implementare una formazione più coerente, pratica e basata su scenari per costruire una reale fiducia e preparazione tra i marittimi.5 Esplorare ed espandere l’uso della formazione basata sulla simulazione per lo sviluppo di competenze tecniche e trasversali.17 Assicurare che la formazione sia pertinente alle tecnologie e ai combustibili in evoluzione nel settore marittimo.45
- Garantire riposo adeguato e permessi a terra: Assicurare che i marittimi abbiano accesso a riposo sufficiente, supporto e contatti significativi a terra e a casa.5 Affrontare le politiche portuali restrittive e migliorare le infrastrutture per facilitare i permessi a terra.5 Riconoscere il permesso a terra come un’opportunità vitale per il riposo e il recupero mentale, non solo un lusso.51
- Promuovere il benessere dei marittimi: Riconoscere e affrontare l’impatto del carico di lavoro e dello stress sulla salute mentale dei marittimi.5 Implementare iniziative per migliorare le condizioni di vita a bordo, inclusa la connettività, la qualità del cibo e le strutture ricreative.53 Fornire accesso a servizi di supporto per la salute mentale e promuovere una cultura del benessere a bordo.32 Affrontare le questioni relative a salari equi, durata dei contratti e oneri amministrativi che contribuiscono all’insoddisfazione dei marittimi.7
Le raccomandazioni di The Mission to Seafarers e di altre organizzazioni sottolineano costantemente la necessità di un approccio olistico che affronti non solo il benessere fisico, ma anche quello mentale ed emotivo dei marittimi. Migliorare il benessere dei marittimi richiede una strategia multiforme che includa investimenti nelle infrastrutture, una formazione potenziata, migliori condizioni di lavoro e un ambiente di lavoro di supporto. Affrontare un singolo problema isolato difficilmente produrrà miglioramenti significativi a lungo termine. La crescente attenzione alle iniziative per il benessere dei marittimi da parte di varie organizzazioni marittime indica una crescente consapevolezza dell’importanza di questa questione per la sostenibilità del settore. Il riconoscimento che il benessere dei marittimi influisce direttamente sulla sicurezza, sull’efficienza e sulla fidelizzazione dell’equipaggio sta spingendo sempre più aziende e organizzazioni a sviluppare e implementare programmi volti a sostenere la salute fisica e mentale dei marittimi.
11. Conclusione: Dare priorità ai marittimi per un futuro marittimo sostenibile
Il presente rapporto ha analizzato i risultati dell’Indice di Felicità dei Marittimi del primo trimestre 2025, evidenziando una stabilizzazione della felicità dei marittimi, ma anche la persistenza di preoccupazioni significative relative all’invecchiamento delle navi, alla sicurezza, alla formazione, ai permessi a terra e al carico di lavoro. È fondamentale riconoscere l’interconnessione di queste problematiche e il loro impatto complessivo sul benessere e sulla soddisfazione lavorativa dei marittimi. Il benessere dei marittimi non deve essere considerato solo un costo, ma un investimento cruciale nell’affidabilità e nella sostenibilità del settore marittimo globale. Si esorta un’azione decisiva da parte di tutti gli stakeholder – compagnie di navigazione, organismi di regolamentazione, autorità portuali e organizzazioni di welfare – per implementare le raccomandazioni delineate nel presente rapporto. Dare priorità alle esigenze e al benessere dei marittimi è essenziale per garantire un futuro marittimo sicuro, efficiente e resiliente.
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FONDO ASSISTENZA NAZIONALE INTEGRATIVA MARITTIMI
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