Si apre martedì il Congresso dell’Ugl, Capone rimane segretario mentre a Luca Malcotti dovrebbero essere assegnate deleghe pesanti. Il tutto sempre nell’orbita del leghista Durigon
In tanti all’interno dell’Ugl auspicavano una svolta al V Congresso confederale che si aprirà martedì 25 giugno a Roma. E invece sembra che l’era di Capone-Durigon sia destinata a durare ancora, dopo un accordo ‘democristiano’ che dovrebbe mantenere nei fatti lo storico sindacato di destra nell’orbita della Lega di Salvini.
CAPONE ANCORA ALLA GUIDA, A MALCOTTI LE CHIAVI DEL SINDACATO
Sembra infatti che Paolo Capone, alla guida dell’Ugl da dieci anni tra ritardi congressuali, forzature interpretative e cavilli regolamentari, sarà nuovamente confermato dal voto dei delegati nel ruolo di segretario generale dell’organizzazione sindacale. Con un’operatività – in teoria – più delimitata e circoscritta rispetto ad oggi. Questo perché – stando a quanto risulta a Policy Maker – il grosso delle deleghe dovrebbe essere affidato a Luca Malcotti nel suo nuovo ruolo di vice segretario con la competenza sull’organizzazione del sindacato. Nel caso, sarebbe una delle poche novità degne di rilievo. In soldoni, a Malcotti saranno consegnate le chiavi della macchina ugiellina. Non poca cosa, si direbbe.
Una sorta di ticket, Capone-Malcotti, con l’obiettivo di non spaccare il Congresso che si svolgerà quindi all’insegna dell’unitarietà. Non è tutto oro però quel che luccica. Questa soluzione, che dà un contentino a tutti i principali attori, non fa altro che mettere sotto il tappeto i nodi e i malumori che comunque perseverano tra le varie anime dell’organizzazione sindacale di destra.
C’E’ CHI PUNTAVA SU MALCOTTI PER MELONIZZARE L’UGL
Non è un mistero infatti che, soprattutto dopo il voto delle Europee, molti iscritti (e non solo) avrebbero gradito una maggiore caratterizzazione verso Fratelli d’Italia, voltando pagina dopo il decennato di Capone e del vero king maker Claudio Durigon, oggi sottosegretario al Lavoro.
Il volto che avrebbe dovuto incardinare questo cambio di passo era proprio quello di Luca Malcotti, esponente storico della destra romana, ex An, augelliano, ex assessore ai Lavori pubblici nel Lazio della giunta Polverini quando Durigon era capo segreteria dell’allora assessore regionale al Lavoro, ed oggi segretario nazionale dell’Ugl terziario.
FDI SNOBBA L’UGL CHE RIMANE NELL’ORBITA DI SALVINI-DURIGON
Così non è stato, vuoi anche perché da parte di Fratelli d’Italia non si è mai manifestato un vero e reale interesse a mettere cappello sull’Ugl. Alla fine il duo Durigon-Salvini, a mezzo Capone, ben volentieri continuerà a esercitare la propria influenza sulle politiche del sindacato.
Si dirà, è l’obiezione, che sul piano operativo Malcotti diventerà il vero uomo macchina dell’Ugl, qualora venissero confermate le indiscrezioni sull’assegnazione di deleghe pesanti. Ipotesi di cui avevamo già scritto e che però prevedeva un commissariamento fattuale di Capone da parte di Malcotti. Una ‘convivenza’ che, a prescindere dagli equilibri interni, è destinata comunque a risentire delle dinamiche leghiste.
IL SELFIE DELLA ‘BENEDIZIONE’ LEGHISTA AL TICKET CAPONE-MALCOTTI
E’ emblematica del resto la foto scattata sabato 22 giugno al ricevimento in occasione del matrimonio dello stesso sottosegretario e rilanciata sui profili social degli invitati. In realtà sembra un selfie di Matteo Salvini, che vede al suo fianco l’attuale e futuro segretario Ugl Capone e alle spalle – tra gli altri – lo sposo Durigon che tiene quasi a braccetto Malcotti. Come dire che il nuovo vecchio corso dell’Ugl con il ticket Capone-Malcotti si poggia ancora sulla ‘benedizione’ di Salvini-Durigon.
Altro indizio sarà verificare la presenza o meno di esponenti di Fratelli d’Italia alla tre giorni del congresso romano dell’Ugl che si concluderà giovedì 27. Ovviamente i meloniani sono stati invitati, ma c’è da scommettere che la pattuglia di esponenti leghisti, e forse anche di Forza Italia, sarà ben più nutrita.
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