L’11 giugno, in modalità ibrida, Mario Mattioli, Presidente della Federazione del Mare, ha presieduto la prima riunione del Comitato INCLUSIONE, DIVERSITÀ, PARITÀ DI GENERE, coadiuvato dal Segretario generale, Laurence Martin.
Il Presidente Mattioli, nella sua veste di Presidente del Comitato, nell’aprire i lavori della riunione, ha sottolineato di aver voluto costituire questo Comitato perché la disuguaglianza di genere nella blue economy è effettivamente ancora un problema significativo, con le donne che devono affrontare barriere all’ingresso, alla promozione e alla parità di retribuzione. “Tutte le componenti della Federazione del Mare – ha affermato – concordano sul fatto che con la promozione dell’uguaglianza di genere nel settore marittimo, sarà possibile infrangere le barriere di genere, creare una forza lavoro più inclusiva e diversificata e guidare una crescita sostenibile”.
Laurence Martin, ha ricordato che nell’ambito delle tematiche ESG (Environmental Social Governance) alla base di ogni strategia aziendale sono fondamentali i principi EDI (Equità, Diversità e Inclusione), per promuovere una società più giusta e rispettosa, ove per “Equità”, si intende garantire a tutti le stesse opportunità, tenendo conto delle particolarità e delle differenze individuali; per diversità si intende la valorizzazione delle diversità legate a etnie, cultura, genere, abilità e altro, e l’inclusione riguarda l’accoglienza di tutte le persone indipendentemente dalle loro differenze.
Sono quindi intervenute le cinque coordinatrici del Comitato, nonché direttrici delle organizzazioni federate Anna Maria La Civita (ASSONAVE), Marina Stella (CONFINDUSTRIA NAUTICA), Silvia Migliorini (Federchimica-ASSOGASLIQUIDI), Francesca Biondo (FEDERPESCA) e Marina Barbanti (UNEM), insieme a Flavia Melillo (ANIA), Lorenza Paletto (ASSITERNAL), Carola Scomparin (Fedespedi) e Stefania Valentini e Ilaria Bellomo (Federpesca).
Dall’interessante conversazione è emersa l’esigenza di poter contare su una raccolta dati per poter analizzare le tematiche dell’inclusione, non solo sulla base di esperienze delle singole associazioni e su progettualità avviate da alcune di queste, ma anche sullo stato dell’arte nei singoli settori, al fine di portare avanti progetti di valorizzazione delle competenze e delle qualità delle persone, rafforzando sempre più la formazione.
Tutto ciò al fine di valutare, in un secondo momento, la possibilità formulare proposte concrete da presentare alle istituzioni. “Di fatto – ha concluso il Presidente Mattioli – credo sia fondamentale un lavoro di squadra, magari anche con il concorso di rappresentanti maschili”.
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