Tito Campanella, rompere il silenzio che dura da 40 anni

Appuntamento a Savona sabato 6 aprile alle 10.15 presso la Stella Maris di piazza Rebagliati 2

Un’iniziativa nata nel quarantennale del naufragio con 24 vittime del mercantile savonese nel golfo di Biscaglia avvenuto il 14 gennaio del 1984 e celebrato lo scorso gennaio con una messa ricordo e il presidio davanti al monumento ai caduti di piaza Mameli.

Il mare non restituì né i corpi né la nave ma, soprattutto, né verità né giustizia.

Il processo penale si concluse con un’assoluzione in Corte di Appello dopo una condanna per alcuni imputati in primo grado. Le condizioni della nave dell’Alframar di Savona erano carenti come emerse dalle lettere inviate da alcuni marittimi ai loro familiari e, tra queste, quelle del radiotelegrafista albissolese Piergiovanni Dorati e dal primo macchinista, Antonio Gaggero di Celle Ligure e la stessa sistemazione del carico nel porto di Oksolesund (Svezia) di partenza fu ritenuta non idonea da parte della commissione di inchiesta parlamentare in cui si batté a lungo l’allora deputato savonese Aldo Pastore con i familiari assistiti dall’avvocato Nanni Russo e l’appoggio di don Mario Genta.

I familiari delle 24 vittime – tra cui nove liguri di cui tre savonesi, oltre a Dorati e Gaggero c’era anche il giovane di macchina Marco Incorvaia con altri marittimi pugliesi, campani e siciliani – da 40 anni chiedono verità, giustizia e rispetto per i loro congiunti inghiottiti dal mare su una nave con gravi carenze. 

L’iniziativa di sabato alla Stella Maris – luogo simbolo perché lì con don Mario Genta i parenti dei marittimi liguri si ritrovavano per le loro iniziative e anche il lungo lavoro di ricerca di notizie e di prove sul naufragio – pone le basi per la costruzione di un progetto per la memoria per le 24 vittime della Campanella e per la città di Savona perché sarà presentato il progetto di un docufilm da dedicare alla vicenda con le testimonianze e la creazione di un archivio della memoria on line con i contributi integrali dei testimoni a disposizione, appunto, di tutti.

Il progetto, con i parenti delle vittime, sarà curato da Gabriele Dorati, nipote del telegrafista albissolese scomparso nel naufragio – “l’ho conosciuto dai racconti di mia nonna” -e quasi prossimo all’iscrizione all’ordine dei giornalisti e Marcello Zinola, giornalista: “un modo di unire chi come Gabriele avrà da giovane cronista il passaggio del testimone della memoria e chi più vecchio quella vicenda ha vissuto e raccontato da cronista perché è un passaggio fondamentale ”.

L’evento di sabato è patrocinato dal comune di Savona con le amministrazioni di Albissola Marina e Celle Ligure oltre che da Cgil, Cisl, Uil, dalla sezione dell’associazione marinai d’Italia di Savona e dalla sezione savonese della Guardia Marina Nazionale.

Sabato il convegno sarà aperto dal ricordo dei 24 marittimi con 24 rintocchi della campana della Stella Maris di don Mario Genta. Con i contributi del presidente della Stella Maris Maurizio Turboni, dei rappresentanti delle sezioni savonesi della Guardia Marina Nazionale e dell’Associazione Marina d’Italia, Antonio Castellotti e Luca Ghersi. Ci sarà l’intervento del sindaco Marco Russo (il padre fu il legale dei familiari) con quelli dei familiari di Pier Giovanni Dorati, di Anna Gaggero figlia di Antonio Gaggero con l’illustrazione del progetto con l’intervento di Gabriele Dorati dedicato alla “Valigetta della memoria”. Per ricordare che non fu una tragica casualità e che i marittimi, con le loro lettere di denuncia, non si “lamentavano sempre” come fu affermato all’epoca dei fatti.

Servizio video di otto anni fà

Le vittime del naufragio

Il comandante Luigi Specchi, 36 anni, originario di La Spezia 

La moglie Alga Soligo, 32 anni, primo ufficiale di bordoPrima donna italiana imbarcata come ufficiale di coperta su una motonave della Marina Mercantile italiana.

Il secondo ufficiale Marco Cestone, 40 anni, di Genova

Il radio telegrafista Pier Giovanni Dorati 50 anni, di Albisola Mare 

il direttore di macchina Carlo Volpe, 32 anni, di Carloforte

il primo macchinista Antonio Gaggero, 59 anni, di Celle Ligure 

il secondo macchinista Giovanni Azzarelli, 27 anni, Pozzallo (Ragusa); 

il nostromo Onofrio De Candia, 49 anni, Molfetta;

i marinai 

Franco Pasci, 31 anni, di Siliqua (Cagliari), 

Vincenzo Vallone, 27 anni, di Tropea, 

Giuseppe Cappiello, 30 anni di Meta di Sorrento, 

Domenico Daniele di 25 anni di Mola (Bari), 

Salvatore Costarelli, 22 anni, di Scoglitti (Ragusa). 

Il mozzo Carmelo Bagnato, 23 anni, di Nicotera (Catanzaro); 

l’operaio meccanico Nicola Fiordaliso, 36 anni, di Mola (Bari), 

l’elettricista Pietro Lacchini, 44 anni di Porto Santo Stefano; 

gli ingrassatori 

Giovanni Cerruti, 48 anni, Genova e residente a Carrara, 

Raffaele Petruzzelli, 27 anni, di Monopoli, 

Gennaro Simone di 31 anni di Bisceglie

Il giovane di macchina Marco Incorvaia, 22 anni, di Savona; 

il cuoco Silvano Alicante, 53 anni di Ameglia (La Spezia), 

il cameriere Francesco Cusato, 34 anni di Genova, 

il garzone cuoco Michele Paciullo, 23 anni di Brindisi 

e – registrato come passeggero (ma in realtà lavorava a bordo) – Tomislav Baus, 34 anni, residente con la moglie a Genova

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