Marco Verzari Segretario generale aggiunto e Segretario Nazionale Viabilità e Multiservizi, Marittimi e Organizzazione

L’intervista rilasciata sulla Rivista della Uiltrasporti “Per le strade d’Europa”

Nel corso del Consiglio Nazionale dello scorso 13 dicembre sei to eletto all’unanimità Segretario Generale aggiunto della Uiltrasporti Nazionale, un importante riconoscimento dopo tanti anni di attività all’interno di questa organizzazione. Quale è stato il tuo percorso nella Uiltrasporti?
In una sintesi cronologica contenuta, il mio percorso nella Uiltrasporti è stato questo: mi sono iscritto alla Uiltrasporti nel 1988, ero dipendente della – Compagnie Internationale des Wagons-Lits e lavoravo nell’impianto di Roma termini. Nel 1990 ho partecipato alle elezioni per la RSA e sono stato eletto. Successivamente sono entrato negli organismi statutari della Uiltrasporti Lazio. Dal 2000 sono stato inserito nel dipartimento nazionale dove ho seguito gli appalti ferroviari a cui, successivamente, si è aggiunto il settore dei servizi integrati /multiservizi. Dal 2014 sono entrato a far parte della Segreteria Nazionale con delega alla viabilità che ricomprende i settori delle concessioni autostradali, delle pulizie, servizi integrati /multiservizi, dell’autonoleggio, del noleggio bus con conducente, delle autoscuole, del Trasporto Pubblico non di linea (Taxi, Ncc), oltre a ciò mi è stata affdata la delega trasversale inerente -salute e sicurezza nei luoghi di lavoro-. In seguito, mi è stata altresì affdata la delega del settore marittimo. Da oltre un anno a tutto ciò si è aggiunta la delega all’organizzazione. Tra le esperienze aggiuntive in questi anni, la Uiltrasporti mi ha proposto e, successivamente fatto eleggere in diversi ruoli, quali: Presidente del DLF frequentatori, Presidente dell’Onbsi (Organismo Nazionale Bilaterale Servizi Integrati), Presidente dell’Asim (Fondo Assistenza Sanitaria Integrativa Multiservizi )

Nel corso della tua carriera sindacale ti sei trovato a rappresentare settori molto complessi come ad esempio il Multiservizi, quale è stato il momento più diffcile che ricordi di aver affrontato?
Lasciami fare una piccola premessa: nel 2016 la Uil per la conferenza di organizzazione ha utilizzato uno slogan che recitava “Lavoro una passione che non passa” con accanto il simbolo dell’infinito, ecco ho ricordato questo, perché più che di carriera, per ciò che mi riguarda, parlerei di percorso che al tempo stesso per me rappresenta anche la strada di una passione, quella che ho per il mio lavoro. Detto questo ho affrontato situazioni diffcili in diversi settori, per alcuni veloci esempi, basti pensare a quanto accaduto nella realtà delle concessioni autostradali a seguito della caduta del ponte Morandi oppure, precedentemente, al periodo molto complicato e travagliato degli appalti ferroviari dei primi anni del 2000, sfociato purtroppo con gli oltre 800 licenziamenti nel trasporto notte. Ma è vero, il settore delle pulizie dei servizi integrati e multiservizi, è un settore molto complesso come peraltro tutte quelle realtà dove frequentemente denunciamo la presenza di salari esigui, carichi di lavoro spesso impossibili, fessibilità estesa, riduzioni degli orari di lavoro e situazioni di conclamata erosione dei diritti a danno delle lavoratrici e dei lavoratori. Una realtà complessa e diffcile come tutte quelle del mondo degli appalti dove, per esempio, anche il meccanismo di affdamento dei servizi, spesso effettuato di fatto attraverso il massimo ribasso dell’offerta economica, in questi settori fnisce per scaricarsi esclusivamente a danno delle condizioni delle lavoratrici e dei lavoratori e sulla qualità e sicurezza del lavoro. Ecco proprio su questo settore in particolare, mi torna in mente la lunga vertenza dei 14.000 lavoratori ex lsu ed appalti storici degli istituti scolastici statali. Una vertenza diffcile con momenti di grandi tensioni che, con l’impegno delle delegate e delegati Uiltrasporti del settore, attraverso la proficua collaborazione avuta con la Confederazione Uil e la Federazione Uil Scuola Rua ed un percorso unitario con Filcams-Cgil e Fisascat-Cisl, siamo riusciti a gestire ricollocando la quasi totalità delle lavoratrici e lavoratori tramite l’assunzione come ATA negli istituti scolastici statali. Su questa vertenza voglio aggiungere che ho avuto la fortuna in tale circostanza di conoscere e di interagire con lavoratrici e lavoratori che, seppure in condizioni di disperazione, hanno sempre continuato a lottare e non si sono mai arresi. Ebbene, con queste persone si crea un legame forte ed affettivo e credo che questa sia in effetti una delle tante cose belle che rappresentano il nostro lavoro.
Inizi a ricoprire il ruolo di Segretario Generale aggiunto in un momento di profondi cambiamenti esterni che riguardano la società e il mondo del lavoro, ma anche cambiamenti interni alla realtà Confederale stessa. Cosa è mutato rispetto a quando hai iniziato il tuo percorso?
È mutato molto, è cambiata la società, alcuni esperti la defniscono più fuida, a me, se dovessi identifcare delle caratteristiche, appare molto più incerta e precaria in diversi aspetti, uno tra questi è il lavoro ad esempio, che è ovviamente anche quello più osservato nelle mie rifessioni, sono cambiate le persone, le abitudini, è cambiato il paese. Il nostro poi, è un paese che negli ultimi trent’anni ha visto aumentare in modo molto evidente le diseguaglianze, diminuire i salari, ha perso molte proprietà del suo sistema industriale, ha un sistema infrastrutturale che evidenzia da tempo gravi carenze in molte realtà soprattutto al Sud, ha conclamato il divario tra nord e sud che, in molti casi, si è addirittura aggravato sempre a danno del Sud.

Per altri versi invece, è un paese non ancora in grado di superare delle gravi criticità o, addirittura, delle vere e proprie piaghe quali sono quella degli incidenti e delle morti sul lavoro, la discriminazione e la disparità di genere che vede ancora fortemente penalizzate le donne ed il loro ruolo in tutti i contesti della società, la piaga dei femminicidi, per non parlare poi del problema della denatalità e dei continui attacchi al sistema pensionistico ed al servizio sanitario nazionale. Anche la Uil è cambiata, noi siamo cambiati, e proprio nel considerare il contesto difficile che ho appena rappresentato, mi viene da dire e sostenere che soprattutto in questi ultimi anni, siamo cambiati in meglio e dovremo continuare a farlo ancor di più. Stiamo ormai da tempo evidenziando in modo netto e in tantissime occasioni l’attualità e la forza dei nostri valori, il valore del lavoro, il valore della dignità delle persone, il valore della solidarietà che troppo spesso è confusa, da qualche soggetto, con elemosina, il valore dell’inclusione, il valore della cooperazione tra generazioni. Tutto questo la Uil lo fa, esponendosi con evidenza e con chiarezza verbale in tutti i mezzi di comunicazione, denunciando tutte le tematiche le ingiustizie le discriminazioni e le disuguaglianze che si manifestano nel lavoro e nella società, parlando con i giovani e per i giovani ma, soprattutto, ascoltando i giovani e cercando di far emergere le loro idee e le loro proposte. Tutto questo è politica, perché noi facciamo politica, politica sociale per le donne per gli uomini per i giovani e per gli anziani e non è un caso, un semplice slogan, essere e sentirsi il sindacato delle persone.

Quella della Uiltrasporti è una realtà molto articolata e complessa, nella tua esperienza da Segretario Nazionale, in particolare con la delega all’organizzazione, che idea ti sei fatto?

Mi viene da dire che se guardo i nove anni sino ad ora passati in segreteria, posso certamente parlare di un periodo di lavoro, discussioni, azioni, scelte, molto intenso e positivo per me, passato attraverso il continuo confronto con compagni e colleghi di segreteria per cui nutro profonda stima. La Uiltrasporti, occorre ricordarlo, ha vissuto momenti molto difficili, almeno negli ultimi anni antecedenti al 2012. Guardandoci oggi allo specchio, possiamo certamente sostenere che abbiamo lavorato e lavoriamo all’interno di una organizzazione che negli ultimi 10 anni è cresciuta enormemente, non solo dal punto di vista degli iscritti, non tanto nella sua capacità organizzativa che seppur migliorata, ha ancora diversi spazi di adeguamento, ma soprattutto nella crescita e nella capacità di un gruppo dirigente preparato e presente soprattutto nei territori. Un gruppo dirigente che si è migliorato costantemente ed oggi ha raggiunto in diverse realtà ottimi livelli di qualità e consapevolezza delle proprie capacità. È una constatazione maturata ancor di più dal lavoro svolto in tutti i territori, dalla capacità dei responsabili regionali e territoriali di coinvolgere le persone, di lottare al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori anche nei momenti estremamente difficili quali ad esempio, quelli attraversati durante la pandemia. La Uiltrasporti proprio per le caratteristiche manifestate dai diversi settori è certamente una realtà complessa ma, per le medesime ragioni risulta altrettanto stimolante. Lo scorso anno abbiamo festeggiato a Montecatini i quarant’anni della nostra organizzazione. Tra i tanti ricordi, le vertenze, le manifestazioni, le lotte, tra le persone che erano presenti e quelle che sono state ricordate, tra la storia che è stata attraversata e tra il futuro che è stato disegnato, di fatto è stata rimarcata la scelta fatta con determinazione dalla Uil e soprattutto dall’allora gruppo dirigente delle diverse categorie, di unirsi e di costituire la Uiltrasporti, una scelta che si può oggi certamente affermare come vincente. A parte gli atti formali però bisogna lavorare ancora affinché nella volontà di ognuno maturi sempre più la consapevolezza e l’importanza di questa scelta. La costruzione della Uiltrasporti e stato un atto complesso e coraggioso un patrimonio che dobbiamo oggi a maggior ragione sostenere ed alimentare. La diversità dei settori è sicuramente un valore peculiare ma l’unicità della Uiltrasporti è il risultato più tutelante per i diritti ed il futuro delle lavoratrici e dei lavoratori ed è dovuto alla comune interazione ed al rapporto solidale tra tutti i settori che la compongono tutto ciò è l’essenza della sua azione ed il suo valore politico. Un sindacato forte ed autorevole per tutelare al meglio le lavoratrici e i lavoratori di una realtà produttiva fondamentale per la mobilità delle persone e delle merci e dunque la crescita, lo sviluppo sociale, l’economia e la democrazia del paese.

Quali sono le principali sfide e gli obiettivi che attendono il sindacato da qui ai prossimi anni?

Fare un elenco magari sarebbe anche troppo lungo, mi limito a sostenere alcuni concetti peraltro ribaditi diverse volte dal nostro Segretario Generale Claudio Tarlazzi. È evidente infatti che nel nostro paese l’attuale sistema di sviluppo non ha prodotto e purtroppo non sta producendo, soluzioni adatte ed efficaci per: riavviare l’ascensore sociale, ridurre le diseguaglianze, contrastare le discriminazioni, combattere l’illegalità, l’elusione e l’evasione fiscale, sostenere uno sviluppo economico ma anche sociale, uno sviluppo che sia compatibile con la tutela dell’ambiente, assicurare i diritti e le tutele per un lavoro stabile e sicuro a tutti, contrastare efficacemente il dumping e combattere il lavoro povero e il lavoro precario. La situazione attuale è addirittura peggiorata e sta ancora degenerando, bisogna dunque avere la volontà, la determinazione e il coraggio di lottare per cambiare paradigma. È indispensabile oggi sostenere, in particolare in alcuni settori importanti per lo sviluppo economico e sociale, per la democrazia del paese quali: la mobilità e i trasporti, la sanità, la scuola, l’energia e le fonti di comunicazione, che la presenza dello Stato e soprattutto il suo ruolo fondamentale e regolatore va assolutamente garantito. Infine, poi vanno riaffermate e garantite tutte le condizioni necessarie per salvaguardare la previdenza e assicurati investimenti adeguati finalizzati a tutelare il servizio sanitario nazionale. Il sindacato è un soggetto sociale importante, anzi fondamentale, oggi forse anche più di ieri, ma il sindacato per raggiungere i suoi obiettivi ed accrescere un consenso sempre più forte e consapevole da parte delle persone che rappresenta, deve essere sempre in grado di fare delle scelte anche difficili ed agire di conseguenza, lottare con coraggio anche in situazioni che appaiono difficili o addirittura impossibili. Così si accresce la consapevolezza comune e il senso di appartenenza, così si può concorrere a costruire un futuro migliore per le persone.

  

  
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