LICIA CASALI
Di ritorno da una vacanza in Sardegna con la famiglia, Bassetti racconta di aver incontrato disguidi già dall’attesa in banchina: «Nave programmata per le 21.30 ma con un ritardo di 2 ore – si sfoga il noto infettivologo –. Ci imbarcano alle 23, dopo aver preso la cabina (imbarazzante), saliamo al ristorante alla carta con i ragazzi, parecchio affamati, e troviamo una catena di ferro sulla porta, nonostante ci fossero ancora dei tavoli liberi: un cameriere ci dice che il ristorante è già chiuso e che, se avevamo qualche lamentela, di rivolgerci al Commissario di bordo. Mi reco quindi dal Commissario che, con fare molto strafottente, mi dice che il ristorante è chiuso perché sono le 23 e a quell’ora chiude a prescindere da quando la nave è partita. Non solo: quando gli ho chiesto il suo cognome per eventuali lamentele si è rifiutato di fornirmelo, dicendomi solo che lui si chiama Maurizio, e chiedendomi a sua volta il mio biglietto da visita, aggiungendo che le mie lamentele erano infondate. A quel punto ripieghiamo su una pizza al trancio: 71 euro per 9 tranci gommosi e unti, indegni di chiamarsi pizza. Per descrivere la pulizia delle cabine e la cura degli spazi comuni ho fatto direttamente alcune foto che si commentano da sole, anche perché ho finito il vocabolario……clicca qui