Nelle prossime settimane il manager in uscita da Costa cercherà di avere un incontro con Grimaldi a Napoli ma a monte serve un’intesa con i cisternieri. Senza un accordo si rischierebbero ulteriori spaccature
Il destino della Confederazione Italiana degli Armatori (Confitarma) non è mai stato così incerto come in questo momento. Dalla corsa alla prossima presidenza passano infatti le sorti future e i nuovi equilibri dell’associazione confindustriale degli armatori che, a distanza di sei anni dall’uscita delle società controllate, partecipate o in sintonia con Msc e dalla conseguente costituzione, nel 2018, di Assarmatori (preceduta dalla nascita dell’associaizone Alis nel 2016 promossa dal Gruppo Grimaldi), si trova nel difficile compito di trovare un presidente che metta d’accordo le varie anime associative.
Come noto da tempo ci sono due candidati alla successione di Mario Mattioli alla presidenza: uno è Lorenzo Matacena, amministratore delegato di Caronte & Tourist appoggiato fin dalla prima ora dal Gruppo Grimaldi che di Confitarma è il socio effettivo più influente (in termini di contributi e quindi di voti), l’altro è Beniamino Maltese, direttore finanziario (uscente) di Costa Crociere e prossimo presidente di Genova Trasporti Marittimi (piccola società di traghetti partecipata al 50% da Finsea e dal cantiere San Giorgio del Porto) gradito da molti degli associati che per varie ragioni lo preferirebbero per la guida della confederazione. In particolare a sostenerlo sono i cosiddetti ‘cisternieri’, ovvero aziende con molte navi tanker che all’interno di Confitarma hanno un peso importante (d’Amico, Amoretti Armatori, Navigazione Montanari, Mediterrane di Navigazione, Novella, ecc.)……clicca qui


