In definizione l’accordo col sindacato dopo il tentativo, vano, di bissare l’imbarco di personale senza libretto. Sconfitta innanzi la Corte dei conti: all’Elba la compagnia è agente contabile a tutti gli effetti
DI ANDREA MOIZO
Si tratta della norma che consente anche ai traghetti iscritti al Registro Internazionale di mantenerne i benefici fiscali e contributivi pur derogando alle ordinarie norme di imbarco (personale esclusivamente comunitario sulle rotte di cabotaggio) con l’ingaggio di una quota dell’equipaggio – concordata appunto col sindacato in termini di quantità (non oltre il 20%) e figure – fra marittimi extracomunitari. Nelle scorse settimane i primi accordi in tal senso sono stati raggiunti dal Gruppo Grimaldi e da Grandi Navi Veloci.
Per Corsica Ferries i tempi sono stati più dilatati, perché, secondo quanto ricostruito da SHIPPING ITALY, la compagnia avrebbe in un primo tempo chiesto al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti l’autorizzazione ad imbarcare personale senza libretto di navigazione, sulla scorta di quanto fu deciso l’estate scorsa per fronteggiare la carenza di personale nel picco estivo di attività dei traghetti. Una strada che Corsica Ferries avrebbe intrapreso alla luce dell’impossibilità di applicare il Decreto Lavoro sulle linee di cabotaggio francese, dove la deroga sugli extracomunitari non è ovviamente ammessa.
In un primo momento, per quanto l’imbarco di personale di libretto fosse stato consentito fino al settembre 2022, il Ministero avrebbe anche rilasciato l’autorizzazione (peraltro richiesta senza previo passaggio sindacale), salvo poi revocarla nel giro di poche ore. Corsica Ferries ha quindi avviato la pratica per l’imbarco di extracomunitari, prospettandone presumibilmente un maggior utilizzo in Italia con riposizionamento del personale comunitario sulle rotte francesi……clicca qui