Amianto: Associazione ex esposti chiede verifiche sui nuovi traghetti italiani costruiti in Cina

Presentata una denuncia querela ai carabinieri per sollecitare controlli

Una denuncia querela – sotto forma di esposto alla Procura della Repubblica di Oristano – è stata presentata stamane ai carabinieri di Oristano dal presidente dell’Associazione ex esposti amianto della Sardegna Giampaolo Lilliu, che chiede una verifica sulla presenza o assenza di materiali in amianto nei nuovi traghetti costruiti in Cina e destinati a entrare in servizio su alcune importanti rotte che collegano la Sardegna con la penisola.

In particolare, Lilliu fa riferimento alle gemelle Fantasy e Legacy, traghetti della compagnia Moby tra i più grandi al mondo, che possono ospitare a bordo 3.000 passeggeri e circa 1.300 auto. Il primo, partito da Guangzhou, ha fatto il suo ingresso al porto di Livorno nei giorni scorsi e la prossima settimana farà tappa in Sardegna, con l’inaugurazione prevista per il 17 giugno. Per Legacy, invece, si dovrà attendere il prossimo autunno.

Il presidente dell’Associazione ex esposti ricorda come in Cina l’uso dell’amianto sia ancora consentito, mentre in Italia no, perché considerato materiale cancerogeno.

Il  presidente Lilliu, non nuovo a simili iniziative e che già in passato ha lanciato su questi temi importanti battaglie, ricorda come già lo scorso ottobre avesse presentato una richiesta di chiarimenti indirizzata al Ministro della Salute, al presidente della Regione, agli assessori regionali della Difesa dell’Ambiente, dell’Industria e della Sanità, ma anche all’Arpas Sardegna e alla Direzione prevenzione Sanità nazionale. Da allora però, fa sapere,  nessuna risposta è arrivata.

Alla Procura della Repubblica Lilliu chiede quindi che “siano svolte indagini utili a verificare se si siano messe in atto tutte le procedure previste per legge in materia di acquisizione e importazione di prodotti e manufatti costruiti nei paesi esteri nei quali l’amianto è ancora oggi utilizzato. Inoltre, chiede che siano rese pubbliche tutte le eventuali analisi e documenti che dimostrino la non presenza nelle navi della fibra killer, nel rispetto delle normative di legge che regolamentano la materia amianto, in difesa del diritto alla salute dei cittadini e a tutela dell’ambiente e per un lavoro in sicurezza”.

A questo proposito il presidente dell’Associazione ex esposti amianto della Sardegna Giampaolo Lilliu ricorda che “ancora oggi sono denunciati numerosi decessi di ex lavoratori marittimi, sia civili che militari, impiegati nelle navi con presenza dell’amianto, in quanto le patologie correlate all’amianto hanno una latenza di oltre 40 anni. Inoltre, nei cantieri navali italiani sono in atto demolizione e bonifica dell’amianto delle navi utilizzate fino alla divulgazione della legge nazionale 257/92”.

fonte https://www.linkoristano.it/2023/06/06/amianto-associazione-ex-esposti-chiede-verifiche-sui-nuovi-traghetti-italiani-costruiti-in-cina/

  

  
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