Ancora una condanna del ministero della Difesa a riconoscere vittima del dovere un dipendente civile motorista navale. L’uomo è morto per asbestosi causata dall’amianto respirato sulle navi della Marina Militare. Così come durante il servizio a terra. I familiari hanno ottenuto un risarcimento di 200mila euro e una pensione di 1.600 euro mensili.
Motorista navale della marina morto per asbestosi
L’uomo, come riporta tarantobuonasera.it, era stato assunto prima come allievo operaio e poi come motorista meccanico specializzato. Dopo 40 anni era andato in pensione, ma l’amianto era presente nei suoi polmoni e l’asbestosi non gli ha dato scampo.
L’amianto è altamente pericoloso come denuncia da anni l’avvocato Ezio Bonanni che, in diversi procediementi ha dimostrato la presenza del materiale killer sulle navi della Marina, ma anche sugli elicotteri e sui mezzi, più in generale, delle forze armate.
Ministero Difesa condannato, i danni alla salute dell’amianto
L’asbesto è stato, infatti, utilizzato in Italia fino al 1992, anno della sua messa al bando, anche se la cancerogenicità fosse nota sin dagli anni ’40. Per decenni i danni alla salute causati dall’amianto sono stati nascosti. Invece causa il mesotelioma e tante altre neoplasie e patologie asbesto correlate. Per approfondire il tema è possibile leggere l’ultima pubblicazione dell’avvocato Bonanni, presidente dell’Osservatorio nazionale amianto: “Il libro bianco delle morti di amianto in Italia – ed. 2022“.
In questo caso l’operaio è stato spesso a diretto contatto delle coibentazioni. Ma anche con l’amianto presente in motori, tubazioni, scarichi, paratie e guarnizioni. Durante i lavori di manutenzione tutti partecipavano, inoltre, alle attività di smontaggio e rimontaggio di macchinari ed apparecchiature con parti di amianto. Per isolare le tubazioni l’asbesto in polvere veniva impastato direttamente a bordo, prima di essere utilizzato dai coibentatori per le riparazioni.
Aumentano le condanne del Ministero della Difesa
Non si tratta certo di un caso isolato, i marittimi hanno pagato alto il prezzo dell’uso dell’asbesto per le sue caratteristiche ignifughe e fonoassorbenti. Per questo sono in aumento le condanne del Ministero della Difesa per casi analoghi. Nonostante si conoscesse la pericolosità del minerale già dagli inizi del ’900 questo è stato utilizzato fino alla sua messa al bando, nel 1992.
Negli ultimi mesi ben due famiglie che si erano rivolte all’Ona hanno ottenuto il riconoscimento di due vittime dell’amianto (entrambi motoristi navali), a vittime del dovere. Si tratta delle famiglie Arcieri e Tisato. Resta la questione aperta degli orfani non a carico, per la quale tanto l’avvocato Bonanni si sta battendo. Sperando che anche questi, come gli orfani non a carico del terrorismo, possano ottenere gli stessi diritti.
fonte https://onanotiziarioamianto.it/ministero-della-difesa-condannato-vittima-del-dovere/