
Marco Valle
Brutta sorpresa al ministero dello Sviluppo Economico. La scorsa settimana gli eredi di Achille Lauro (il defunto armatore e non il cantante vivente…) hanno citato in giudizio il ministero per la disastrosa gestione del commissariamento della magnifica flotta imposto, agli inizi degli anni Ottanta, dal potere politico. Un disastro pieno per cui la famiglia Lauro chiede ben due miliardi e trecento milioni di euro. Gli eredi hanno chiamato in causa i burocrati di tredici differenti gestioni commissariali che negli anni hanno distrutto, con rara cialtroneria, un colosso imprenditoriale e un’eccellenza nazionale.
Come si legge nella documentazione depositata dall’agguerrito team legale guidato dall’avvocato Maurizio D’Albora: “Benché la legge Prodi avesse previsto un termine massimo di due anni per l’attuazione del piano di risanamento per insipienza e mala gestio dei vertici deliberativi, consultivi e gestionali della Amministrazione straordinaria della Flotta Lauro non è rimasto altro che un enorme cumulo di debiti”. Un finale tristissimo di una sorprendente saga partenopea dipanatasi lungo un arco di oltre 60 anni scanditi da una serie di magnifici trionfi e terribili rovesci. Spieghiamo……clicca qui


