*All’ombra del ponte sullo Stretto il rischio dello scippo dei fondi Pnrr per la navigazione pubblica. *
Dubbi della Corte dei Conti sul decreto ‘Rinnovo flotte’ e sulle nuove navi veloci di Rfi nello stretto di Messina
26 Aprile – Si inseguono le notizie sulla stampa nazionale circa l’intervento della Corte dei Conti che metterebbe in discussione parte dei fondi previsti nel Piano Nazionale
di Ripresa e Resilienza, per l’acquisto di nuovi traghetti e mezzi veloci destinati alla flotta pubblica RFI.
Prevista oggi alla Camera la relazione del Ministro Fitto.
Le criticità rilevate dalla Corte dei Conti- riferisce la Uiltrasporti- pare siano legate alle procedure seguite, alla tempistica che renderebbe alcuni dei progetti non attuabili o non ben ponderati e che tra le motivazioni sia evidenziata anche la non compatibilità di alcuni progetti con la prossima costruzione del Ponte sullo Stretto.
Risulta che la Corte abbia invitato il Mit e la stessa Rfi a “definire tempestivamente le linee strategiche che possano utilizzare nel modo più efficace possibile il budget stanziato per il rinnovo della flotta di Rfi, secondo criteri che tengano conto della possibilità di non utilizzare più le navi nello Stretto ovvero di utilizzarle in misura minore, ove il Ponte entrasse in piena funzione secondo i tempi annunciati dal Governo”.
“Non possiamo permetterci di perdere neppure un euro di investimenti nella mobilità marittima sullo Stretto, già da decenni penalizzata e abbandonata da tutti i Governi nazionali degli ultimi decenni – dichiara Michele Barresi segretario generale della Uiltrasporti Messina – perché, ponte o non ponte, il servizio di collegamento marittimo di Rete Ferroviaria Italiana per il passaggio dei treni tra le due sponde dovrà comunque essere assicurato, sia per tutti gli anni necessari alla realizzazione dell’attraversamento stabile, sia per garantire la continuità territoriale nei periodi di possibile inagibilità del ponte, ove questo venga costruito, mentre dovrà comunque proseguire l’attuale collegamento marittimo veloce utilizzato da migliaia di pendolari dell’area metropolitana dello Stretto.”
Sarebbe uno “scippo politico” inaudito al nostro territorio che Siciliani e Calabresi, sia essi favorevoli o contrari al ponte, non dovrebbero tollerare – continua la Uiltrasporti- e questo ci vedrebbe nuovamente pronti alla mobilitazione nelle piazze per difendere il servizio pubblico e centinaia di posti di lavoro che sarebbero a rischio. La politica metta da parte la logica delle tifoserie contrapposte tra favorevoli e contrari all’opera, si interfacci col Ministro Fitto che già oggi, 26 aprile , dovrebbe relazionare alla Camera in merito ai progetti del Pnrr a rischio di “stop”- affinché non vengano sottratti a questo territorio i circa 500 milioni di euro, destinati al rinnovo della flotta RFI e alla riqualificazione in chiave ambientale dell’esistente, perché l’eventuale ennesima occasione perduta confermerebbe quanto accaduto negli anni quando, la sola aspettativa della grande opera, ha accelerato l’abbandono di servizi , investimenti e infrastrutture altrettanto importanti per questo territorio. Questo ulteriore scippo sarebbe la sconfitta di tutti, conclude Uiltrasporti , un fallimento trasversale agli schieramenti dei favorevoli e dei contrari al ponte.