Portuali USB, a Livorno nasce il gruppo di lavoro nazionale: rilanciamo la nostra piattaforma per aumenti salariali, sicurezza e nuova idea di portualità

Il 20 e 21 settembre si sono riuniti a Livorno le delegazioni dei lavoratori portuali di USB provenienti dai porti di Civitavecchia, Genova, Livorno e Trieste, insieme ai rappresentanti nazionali del Lavoro Privato.

La due giorni è stata, prima di tutto l’occasione per consolidare il lavoro di analisi e di studio. Elementi imprescindibili per costruire un percorso di rivendicazione sindacale. Il professor Luciano Vasapollo ha illustrato lo scenario internazionale, nazionale e le motivazioni che hanno portato i porti, inclusi quelli italiani, a diventare uno snodo essenziale della catena della logistica mondiale e uno degli ambiti di maggiore accumulazione di profitti, peraltro aumentati durante la pandemia.

Un contesto dove più forte si svilupperà il tentativo di sfruttamento e accumulazione di profitto da parte delle controparti ma dove è anche più forte la possibilità di reazione e di rivendicazione da parte dei lavoratori. Porti e logistica sono centrali rispetto all’indispensabile ripresa dell’iniziativa conflittuale per il salario, per i diritti e contro la guerra, anche rispetto la fase di evoluzione politica e sociale nel Paese.

Sono stati eletti per formare il Gruppo di lavoro nazionale in rappresentanza del Coordinamento porti, che affiancherà i rappresentanti nazionali José Nivoi e Giovanni Ceraolo:

Mauro Panunzi per Civitavecchia
Pietro Bresadola e Giacomo Santoro per Genova
Massimo Mazza e Alessio Biondi per Livorno
Massimiliano Generutti per Trieste.

Il Gruppo di lavoro si coordinerà per l’elaborazione di una piattaforma dei lavoratori e lavoratrici portuali che sia costruita sui seguenti pilastri tematici:

  1.       La questione salariale e la necessità di forti aumenti a fronte dell’incremento dell’inflazione e del carovita;
  2.       La questione occupazionale, degli organici dei porti e la diminuzione di orario di lavoro a parità di salario;
  3.       Porti pubblici, definizione di modelli unici per tutti i porti italiani, limitazione dei poteri degli armatori, ruolo delle autorità portuali;
  4.       Salute e sicurezza, turnazione, lavoro usurante, formazione;
  5.       Contrattazione nazionale e di secondo livello, democrazia sindacale e rappresentanza nazionale e nei singoli porti.

Il Gruppo di lavoro procederà alla convocazione di un’assemblea nazionale dei lavoratori e lavoratrici portuali da tenersi entro i primi giorni di dicembre che sarà aperta ai contributi provenienti da tutti i porti italiani.

I sindacalisti del Gruppo di lavoro nazionale saranno anche coinvolti nel confronto con gli altri gruppi del settore della logistica e dell’industria per coordinarsi e organizzarsi nell’intera catena del valore.

A nome di tutto il Coordinamento porti e marittimi esprimiamo tutto il supporto e la solidarietà alle lotte dei portuali britannici in corso nei porti di Felixstowe e Liverpool.

Coordinamento Mare & Porti USB

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