Secondo il CEO di DNV Maritime, Knut Ørbeck-Nilssen, evidenzia ancora una volta la crisi dei marittimi.
Parlando ieri con i giornalisti in una conferenza stampa virtuale, ha affermato che ci sono ancora circa 90.000 marittimi che non possono sbarcare dopo 18 mesi.
“Mi rattrista dire che anche ora – a un anno e mezzo dall’inizio della crisi – il 70% dei paesi membri dell’IMO non ha ancora designato i marittimi come lavoratori chiave. E questa è stata una delle cose di cui abbiamo iniziato a parlare già nella primavera dello scorso anno. C’è ancora molto lavoro da fare”, ha dichiarato.
Nel frattempo, solo il 15% del personale marittimo è stato vaccinato, rispetto al 25% dell’intera popolazione mondiale. “Quindi è confortante vedere che diverse nazioni ultimamente stanno offrendo vaccini ai marittimi e spero che questo continuerà a diffondersi”.
Ørbeck-Nilssen ha rivelato che una delle principali priorità della società di classificazione è concentrarsi su questo problema. DNV continua a collaborare e sostenere la Missione per i marittimi, ha affermato, e ai suoi revisori che lavorano sul Codice ISM e sulla Convenzione sul lavoro marittimo è stato chiesto di prestare particolare attenzione al benessere dei marittimi.
Nel frattempo, a livello di settore, ha evidenziato quella che ha definito “la rivoluzione silenziosa di ESG” e il fatto che ora ha sicuramente raggiunto il business dello shipping. Ha elogiato lo sviluppo di rapporti ESG più ampi su questioni quali il benessere dei marittimi e dei dipendenti, le emissioni di gas serra e il riciclaggio delle navi. La rivoluzione ESG era certamente destinata a durare, ha affermato, e ne sentiremmo tutti parlare molto di più man mano che avanziamo in questo decennio.
