Gaspare Davì, 45 anni, di Trapani, muore nel porto di Napoli, colpito durante i movimenti di carico della nave diretta a Palermo.
E’ l’ennesimo lavoratore dei porti che perde la vita in banchina.
Serve una legge sugli omicidi e sugli infortuni gravi e gravissimi sul lavoro!
È quanto l’Unione Sindacale di Base sostiene da tempo non solo attraverso una iniziativa legislativa di pungolo al parlamento, ma declinando il tema a livello contrattuale e nella quotidiana rivendicazione della sicurezza e nella salute nei luoghi di lavoro a partire proprio dal settore portuale.
È inaccettabile che l’aumento dei ritmi di lavoro e la produttività, nonché la sete di profitto, si traducano in minori o assenze di tutele per la sicurezza e la salute dei lavoratori e delle lavoratrici.
La vita e la salute dei lavoratori contano più del profitto dei padroni. La morte di Gaspare al porto di Napoli, su cui chiediamo che si faccia piena luce, è l’ennesima perdita umana da ascrivere a questo sistema produttivo che porta morte e sfruttamento.
Alzare la testa contro questo sistema si può e si deve.
Alla famiglia di Gaspare va la sincera e militante vicinanza della nostra Organizzazione Sindacale.
Unione Sindacle di Base Mare e Porti
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