«Ancora una volta la tempesta perfetta tra indagini e provvedimenti della magistratura, iniziative unilaterali di Caronte&Tourist e l’insipienza della Regione Siciliana, si traduce nell’ennesimo vulnus per gli abitanti delle isole minori, che pagano il prezzo più alto, in termini di mancati approvvigionamenti, di qualità della vita, di limitazione della mobilità e di collegamenti con la terraferma».
È il commento della deputata trapanese del M5S, Cristina Ciminnisi, componente della commissione Territorio, Ambiente e Mobilità dell’ARS, dopo l’ennesimo fermo dei collegamenti annunciato dal concessionario Caronte&Tourist che ha respinto al mittente, la Regione Siciliana, la proposta di operare i collegamenti integrativi regionali a mezzo nave traghetto con le isole Eolie, Egadi, Ustica e Pantelleria come estensione della convenzione col ministero dei Trasporti a partire dall’11 ottobre.
«Se si è arrivati a questo punto, bisogna prendere atto, politicamente, che c’è una precisa responsabilità da parte della Regione – afferma Ciminnisi –. Già nel giugno scorso, dopo il sequestro del traghetto Sansovino, avevo chiesto una seduta della IV commissione sul tema, mai celebrata. E ciò testimonia l’assenza di lungimiranza e programmazione, e anche della volontà di affrontare per tempo problemi strutturali. Per quanto l’assessore Aricò si sforzi di chiamarle “isole di Sicilia”, i cittadini isolani restano di fatto figli di un dio minore.
«È urgente individuare una soluzione per evitare che quanto accaduto ricada sulle spalle, sulla quotidianità e sulla economia degli abitanti delle isole – conclude Ciminnisi –. Dal governo regionale attendiamo azioni immediate e una netta inversione di marcia rispetto alle fallimentari politiche del passato».