Il ministro dei Trasporti gela il capo della Farnesina che ha proposto di “riaprire un processo di liberalizzazioni” per far cassa in vista della manovra d’autunno
Trento – “Privatizzare i porti non è nell’agenda del governo”. Così Matteo Salvini, vicepremier e ministro per le Infrastrutture e i Trasporti, sulla proposta lanciata dal coordinatore di Forza Italia, Antonio Tajani, al meeting di Rimini. Un telegramma di pochissime parole ma dall’efficacia evidente rispetto alla ‘tempesta’ scatenata dal collega vice premier qualche giorno fa quando aveva innescato con le sue dichiarazioni una serie di reazioni a catena che avevano e stanno mettendo in agitazione tutto il cluster marittimo con la presa posizione fortissima annunciata ad esempio dalle organizzazioni sindacali e dalle forze di opposizione, dal Partito Democratico fino ad Italia Viva



