Questa mattina, venerdì 10 luglio, è accaduto un fatto che giudichiamo molto grave.
Gli RLS di sito (che una volta eletti rappresentano TUTTI i lavoratori e non le loro segreterie) finalmente, dopo 4 anni di mandato, avevano indetto una riunione aperta a tutti i delegati RSU/RSA e RLS del porto di Livorno. Un’assemblea aperta anche alle segreterie.
Consapevoli che i temi legati alla sicurezza e alla salute dei lavoratori sono argomenti assolutamente centrali su cui vale la pena mettere da parte alcune differenze per il bene dei lavoratori, USB ha deciso di partecipare alla riunione con tutti i propri delegati nelle aziende portuali. Tra l’altro proprio questi temi sono in cima alla piattaforma USB nel porto di Livorno con la battaglia per l’installazione di una postazione medica h24 e il rispetto della ordinanza n° 22 sull’obbligo di comunicare tutti gli avviamenti quotidiani.
Già nella giornata di ieri sono arrivate alcune “avvisaglie” circa la presenza non gradita di USB, Tra l’altro nell’invito si faceva inizialmente menzione alle sole RSA senza considerare, di conseguenza l’unica RSU (eletta democraticamente da tutti i lavoratori) che è quella di ALP. Società in cui USB ha il 90% dei consensi. Questa mattina sia gli RSU/RSA che la segreteria USB si sono comunque presentati alla riunione. Siamo abituati a subire pressioni quotidiane da parte dei datori di lavoro e non ci facciamo certo intimidire con una telefonata.
L’assemblea, iniziata con una ora di ritardo, tra l’evidente nervosismo di alcuni, si è aperta con l’intervento di un RLS di sito che ha subito esordito dicendo che la segreteria USB poteva restare ma non avrebbe avuto diritto di parola.
Ovviamente è nata una discussione a seguito del quale, tra urla scomposte dei presenti, per evitare che la situazione sfuggisse di mano e per senso di responsabilità nei confronti dei lavoratori che rappresentiamo ma soprattutto nei confronti di tutti i lavoratori portuali, la delegazione USB ha deciso di abbandonare in blocco la riunione.
Si facciano una ragione questi personaggi, USB in porto esiste ed è in crescita. Partecipa alle riunioni in Autorità Portuale, tratta e firma integrativi e continua ad interloquire con tutti i soggetti coinvolti. Sono a titolo di esempio lunedì mattina saremo in Comune per un incontro con l’assessore alla Portualità. Ma il vero dato che emerge, a seguito di quanto successo oggi, è che per questi personaggi è più importante alimentare la polemica sindacale e la guerra ad USB piuttosto che discutere delle problematiche dei lavoratori. La democrazia sindacale non si insegna. O ci si crede oppure no. Oggi è stata scritta una pagina vergognosa da questo punto di vista ma USB andrà avanti nel suo lavoro quotidiano a partire dall’assemblea di lunedì 13 giugno alle 17 in fortezza e lo stato di agitazione aperto in ALP e Seatrag. Per quanto riguarda il mancato rispetto dell’ordinanza n°22 sulla sicurezza ( che era il tema della riunione di oggi) le chiacchiere stanno a zero. O si decide di assecondare il volere dei padroni del porto lasciando che tale ordinanza resti lettera morta così come successo con la procedente dal 2014 o si chiama i lavoratori alla mobilitazione e allo sciopero anche per portare a casa integrativi decenti che non obblighino i lavoratori portuali a fare 40 turni per portare a casa uno stipendio decente. Se si crede davvero nella sua importanza, così come sulla carta dicono anche i sindacati concertativi, la scelta diventa obbligata. Richiedere altri tavoli sindacali su questo tema, (tavoli che vanno avanti da 15 anni) vuol dire perdere solo altro tempo. Basterebbe che lo dicessero apertamente invece dei soliti giri di parole.
A noi interessano i risultati non le polemiche.
10 giugno 2022 Usb Sez. Porto
