Moby, 30 giorni per evitare il crack, in Toscana 2 mila posti a rischio. Il sindacato: “Inaccettabile che il Mise non ci convochi”

C’è una data segnata in rosso nell’agenda del gruppo marittimo Moby. Ma ora anche nell’agenda del sindacato dei marittimi. E’ il 31 marzo 2022. Entro quel giorno il tribunale di Milano, che ha accolto una istanza del pm Fontana, chiede che sia presentato un accordo – nell’ambito della procedura di concordato preventivo aperta da qualche mese – tra il creditore pubblico Tirrenia in as (amministrazione straordinaria), controllato dal Ministero della sviluppo economico, e dall’altra parte i debitori Moby e Cin (società controllata), in arretrato di 180 milioni nel saldo degli asset di Tirrena acquistati 10 anni fa. Altrimenti scivoleranno verso l’amministrazione controllata, poi verosimilmente il fallimento, sia Moby che Cin, le compagnie dell’armatore Vincenzo Onorato, sotto inchiesta per bancarotta fraudolenta, per le vicissitudini societarie, e traffico di influenze per i finanziamenti a Beppe Grillo e Davide Casaleggio…….clicca qui