Ci sarebbe proprio da dire che i marittimi della compagnia Tirrenia-Cin ultimamente non navigano in buone acque. Le ormai note vicissitudini del patron Vincenzo Onorato, al vaglio del Tribunale di Milano, tengono con il fiato sospeso centinaia di lavoratori. Tra questi anche coloro che hanno già lasciato la compagnia navale, ma si trovano comunque in difficoltà per via di spettanze economiche in sospeso da oltre un anno. Si tratta di marittimi che per anni hanno prestato servizio a bordo delle navi, ma anche di operatori del settore amministrativo.
“Il TFR di più di 100 ex lavoratori del mare ostaggio di chi ? O di cosa? -La domanda che si pone Massimo Capraro, ex funzionario di tesoreria Tirrenia. – Vogliamo fare un appello – prosegue – che chiede ascolto e si rivolge in primis alla pubblica opinione e a chi potrà dare una concreta risposta alle dovute e dignitose aspettative di lavoratori che hanno speso la propria vita sul mare, al servizio della continuità territoriale delle comunità isolane Italiane. Ogni lavoratore italiano in quiescenza riscuote la propria liquidazione, ovvero il TFR. A noi questo è negato perché siamo un effetto collaterale di una privatizzazione approssimativa e vittime di fuoco incrociato di interessi milionari. Io, in prima persona, avanzo attualmente quindicimila euro di TFR e 1.500 euro di festività non godute.“…..clicca qui




