Dal 23 al 25 giugno, si è tenuta la riunione annuale del G7 Group of Friends of the Gulf of Guinea (G7++ FoGG), co-presieduta da Regno Unito e Senegal, focalizzata sulla gestione delle attività illegali in mare nel Golfo di Guinea, nel corso della quale si è discusso anche di come funzionerà in futuro il Codice di condotta di Yaoundé, adottato nel 2013, il cui principale obiettivo è quello di gestire e ridurre considerevolmente gli impatti negativi della pirateria, delle rapine a mano armata e di altre attività marittime illecite contro le navi. Nel corso della riunione è stato evidenziato il ruolo delle organizzazioni della società civile e il loro ruolo nell'affrontare le cause della pirateria, fornendo una visione preziosa di alcune delle sfide sociali, culturali ed economiche che la regione deve affrontare.
Nelle sue osservazioni di apertura, Kitack Lim, Segretario generale dell'IMO, ha sottolineato l'urgenza della situazione della sicurezza, affermando che “ora è il momento di fare progressi reali.
Invito tutte le parti interessate a mostrare un impegno genuino per affrontare questi problemi a testa alta”. Ha inoltre ribadito che l'IMO continuerà a sostenere la formazione e altre attività di rafforzamento delle capacità per i singoli stati del Golfo di Guinea, nonché gli sforzi regionali di cooperazione.
Intervenendo all'evento, Gisela Vieira dell'IMO ha sottolineato che l'IMO sta continuando a lavorare con gli Stati membri tramite piattaforme virtuali, nonostante gran parte del lavoro sul campo sia sospeso a causa della pandemia di COVID-19, e che l'IMO è fortemente impegnato nel facilitare e sostenere incontri virtuali con il Centro di coordinamento interregionale (ICC) per far progredire l'attuazione e valutare l'esigenza di revisione del quadro del codice di condotta di Yaoundé.
