Le restrizioni al cambio dell’equipaggio e ai rimpatri stanno avendo un impatto sui cadetti in un momento in cui l’industria navale ha un disperato bisogno di reclutare più giovani.
I problemi di viaggio dell’equipaggio possono avere un effetto a catena sull’addestramento dei cadetti impedendo a un cadetto di raggiungere la propria posizione sulla nave per acquisire un’esperienza vitale in mare o ritardando il ritorno per continuare la fase successiva dei propri studi marittimi.
Durante un webinar sul benessere dei marittimi, ospitato dall’Autorità marittima della Giamaica (MAJ) per conto dei ministri dei trasporti e delle miniere e degli affari esteri e del commercio estero della Giamaica, i relatori hanno sentito come la rotazione degli ormeggi dei cadetti sia diventata una vittima del Covid- 19 pandemia e restrizioni di viaggio globali.
Il capitano Devron Newman, preside della Facoltà di studi nautici e ingegneria marina presso la Caribbean Maritime University in Giamaica, ha dichiarato alla discussione che i ritardi nei cambi di equipaggio hanno un impatto negativo su alcuni cadetti perché non dispongono della documentazione necessaria, come i certificati di competenza o competenza , che un marittimo a tutti gli effetti deve dimostrare il proprio ruolo di marittimo. La giuria ha convenuto che i cadetti devono ricevere la stessa designazione dei marittimi qualificati e ricevere un passaggio appropriato da e per le loro navi.
Sollecitando più nazioni a riconoscere i marittimi come “lavoratori essenziali” e consentire loro di viaggiare da e per le loro navi, il contrammiraglio Peter Brady, direttore generale del MAJ, ha dichiarato: “C’è un’assoluta necessità di cambi di equipaggio e rimpatrio. È fondamentale per loro visitare le loro famiglie per aiutare la loro salute mentale, riposare e prepararli per il loro prossimo incarico”.
Avvertendo che, attualmente, solo una sessantina di paesi hanno designato i marittimi come lavoratori essenziali o chiave, l’ammiraglio Brady ha evidenziato la necessità di incoraggiare e influenzare gli altri Stati membri a riconoscere l’importante ruolo che i marittimi svolgono nella catena di approvvigionamento globale e a mettere in atto misure per consentire cambi equipaggio e rimpatri.




