Rimane ancora sospesa la situazione della Tirrenia Cin.

Se per la Moby è stato accettato il piano concordato dall’azienda per Il tribunale di Milano deve invece ancora decidere sulla richiesta della Compagnia Italiana di Navigazione (Cin). Nei mesi scorsi si era consumato il braccio di ferro a tre fra i commissari di Tirrenia in amministrazione straordinaria, il Mise e Cin sul salvataggio dell’ex compagnia marittima di bandiera a rischio fallimento dopo che il pm del tribunale di Milano, Roberto Fontana, aveva chiesto ai giudici di decidere sul destino del vettore nel quale lavorano oltre 6.000 persone. Nello specifico, Fontana lo scorso aprile aveva chiesto il fallimento evidenziando un passivo di circa 200 milioni e debiti scaduti per una cifra che va dai 350 ai 400 milioni, di cui appunto 180 nei confronti dell’amministrazione straordinaria della Tirrenia. Cin aveva presentato una richiesta di concordato in bianco nel luglio 2020, come la capogruppo Moby, senza però, alla scadenza, concludere con una proposta di concordato preventivo o di omologa di accordo di ristrutturazione del debito, nonostante fossero state concesse una serie di proroghe.

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