La scuola e il futuro del mare

Il mare è una risorsa di inestimabile valore culturale, scientifico, ricreativo ed economico da difendere a tutti i costi e consegnarlo alle nuove generazioni in modo da conservarlo ed utilizzarlo in modo sostenibile.

Da queste premesse nasce il protocollo d’intesa firmato a Roma lo scorso venerdì 9 aprile dal Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi e dal Comandante Generale del Corpo delle Capitanerie di porto Giovanni Pettorino.

L’obiettivo, come riporta il Protocollo, è quello di “contribuire alla formazione delle giovani generazioni, alla tutela del territorio, alla convivenza civile, alla legalità”.

La firma dell’Accordo coincide con le celebrazioni della “Giornata del mare e della cultura marinara”che è stata istituita l’11 aprile di ogni anno a seguito del Decreto legislativo 229/2017 recante la revisione e l’integrazione del Codice della nautica da diporto.

Un’iniziativa che ogni anno coinvolge la Guardia Costiera e gli Istituti scolastici italiani, per valorizzare le tradizioni marittime del nostro Paese e rivalutare il patrimonio storico, sociale e culturale del suo mare.

Questa iniziativa è quanto mai utile e necessaria per far comprendere il contesto nazionale ed europeo verso il quale le nuove generazioni potranno indirizzare le loro legittime ambizioni formative e professionali e testimoniare come l’ambiente marino sia una delle ricchezze più importanti che abbiamo.

Avvicinare sempre di più il mare alle scuole e alle giovani generazioni serve per far comprendere l’importanza di questo immenso patrimonio ambientale che è l’habitat naturale più esteso del nostro pianeta, che produce il 50% dell’ossigeno che respiriamo e al contempo assorbe il 30% dell’anidride carbonica prodotta.

Da ricordare che la tutela del mare in Italia avviene anche con le 27 aree marine protette ,cui si aggiungono 2 parchi sommersi.

La giornata ha quindi lo scopo di sensibilizzare i giovani ,e non solo,alla difesa e tutela del mare e alla conoscenza di saperi e pratiche tradizionali riconducibili alla infinita” cultura” del mare e a quelle “esperienze” fatte di abilità e conoscenze che risalgono al nostro comune passato.
Nicola Silenti
(ilsarrabus.news)

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