L’economia del mare a LetExpo 2025. L’analisi di Confitarma

di Nicola Silenti

 21 Marzo 2025

Immagina un evento dove innovazione, sostenibilità e networking si fondono per plasmare il futuro della logistica e del trasporto: questo è LetExpo 2025 che ha fatto diventare la città di Giulietta  il fulcro internazionale per professionisti e aziende impegnate nella rivoluzione della mobilità sostenibile con un evento di riferimento nei settori dei trasporti e della logistica con una forte attenzione alla sostenibilità ambientale,economica e sociale.

Occupando cinque padiglioni del quartiere fieristico di Verona, su una superfice di oltre 60.000 m2 di spazio espositivo, organizzata da ALIS Service in collaborazione con Veronafiere, si è tenuta a Verona dall’11 al 14 marzo 2025 la LetExpo 2025 che  ha registrato una partecipazione record, con quasi 120.000 visitatori e 500 espositori presenti, offrendo un ricco programma di conferenze, seminari e workshop focalizzati sui vari temi soprarichiamati coprendo cinque principali settori espositivi:

Trasporti, logistica ed intermodalità: soluzioni per il trasporto su strada, mare e ferro, con un focus sull’intermodalità e sulle tecnologie avanzate.

Digitalizzazione e innovazione tecnologica: presentazione di sistemi e software per l’ottimizzazione dei processi logistici e per la gestione efficiente delle flotte.

Sostenibilità ambientale: iniziative e prodotti mirati a ridurre l’impatto ambientale del settore dei trasporti, promuovendo l’uso di energie rinnovabili e tecnologie pulite.

Formazione e sviluppo delle competenze: programmi educativi e corsi di aggiornamento per preparare i professionisti alle sfide future del settore.

Servizi alle imprese: offerta di servizi integrati per migliorare l’efficienza e la competitività delle aziende nel mercato globale.

Tra i numerosi settori esaminati durante la LetExpo 2025, il comparto del mare, anche per una sorta di deformazione professionale, ha catturato particolarmente la mia attenzione considerato anche il suo  ruolo cruciale nell’economia italiana. Infatti, l’economia del mare contribuisce in maniera significativa al prodotto interno lordo (PIL) nazionale, abbracciando, come varie volte ricordato su queste pagine, un ampio spettro di attività, tra cui la pesca, il turismo costiero, la cantieristica navale, i trasporti marittimi e le energie rinnovabili marine. Durante la manifestazione, il presidente della Confederazione Italiana Armatori (Confitarma), Mario Zanetti, ha sottolineato l’importanza di un approccio sinergico tra industria, governo e istituzioni europee per garantire la competitività e la sostenibilità della flotta italiana, evidenziando tre direttrici strategiche e precisamente:  

Vettori e flotte: necessità di un piano di investimenti per l’ammodernamento delle flotte e l’adozione di tecnologie sostenibili.

Persone e competenze: implementazione di politiche formative per soddisfare la domanda di professionalità nel settore marittimo e incrementare l’occupazione nella blue economy.

Infrastrutture e portualità: riforma della governance portuale per rilanciare l’Italia come hub logistico nel Mediterraneo, migliorando la competitività e l’attrattività dei porti nazionali.

Zanetti ha inoltre sottolineato l’urgenza di semplificare l’ordinamento marittimo nazionale e di intervenire sulle politiche europee, come l’ETS e il Fuel EU Maritime, per bilanciare sostenibilità e competitività, evitando il trasferimento delle navi verso registri navali più attrattivi. I numeri confermano il ruolo chiave dell’industria marittima nell’economia italiana. Giova ricordare che  con un valore complessivo vicino ai 180 miliardi di euro, il comparto rappresenta il 10% del PIL nazionale e conta più di un milione di occupati distribuiti su oltre 230 mila imprese. Più del 60% del commercio estero italiano si sviluppa via mare, dimostrando quanto sia fondamentale preservare e potenziare questo settore strategico. Per raggiungere tale obiettivo, Zanetti ha ribadito l’importanza di una semplificazione normativa, sia a livello nazionale che europeo, citando le politiche ETS e Fuel EU Maritime come elementi che devono trovare un equilibrio tra sostenibilità e competitività. La sfida principale resta quella di evitare il fenomeno del “flagging out”, ovvero il trasferimento delle navi verso registri navali stranieri più vantaggiosi.

Per affrontare queste sfide, Zanetti ha proposto una revisione delle strategie industriali, che includa un nuovo Green Deal per il settore marittimo. L’Europa e l’Italia hanno l’opportunità di assumere un ruolo di leadership, promuovendo politiche che supportino la transizione energetica, ambientale e digitale, garantendo al contempo la competitività della flotta esistente. Solo attraverso una stretta collaborazione tra industria, governo e istituzioni europee sarà possibile costruire un futuro solido per la portualità e la navigazione italiana, adattandosi ai cambiamenti globali con investimenti e innovazione mirata. La LetExpo 2025 ha in definitiva  offerto una panoramica completa delle sfide e delle opportunità nel settore dei trasporti e della logistica, con un’attenzione particolare al ruolo strategico del comparto marittimo nell’economia italiana.

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