Una nave italiana su cinque è costruita in Cina e rischia di subire le sanzioni di Trump

 Monica Zunino

Secondo uno studio di Confitarma l’85% degli ordini dei nostri armatori è su cantieri del Dragone. Ogni unità che entra in un porto Usa potrebbe pagare 1 milione di dollari. Un costo addizionale di 400 euro a container.

“I dazi americani, frutto di un percorso iniziato in realtà sotto la presidenza Biden e che si sta completando adesso con l’inizio della presenza Trump, per fortuna non sono ancora in vigore. Però, immaginare che una nostra nave, solo perché costruita in Cina o operata da un nostro armatore che ha in cantiere nuove costruzioni in Cina, debba pagare un milione di dollari ogni qualvolta scala un porto americano pone un problema enorme”, attacca Luca Sisto, direttore generale di Confitarma. E riassume i numeri: “Il 17% delle nostre navi al momento è stato costruito in Cina, ma abbiamo un orderbook di navi che per l’85% sarà di costruzione cinese, per alcune categorie si arriva al 100%. Dobbiamo prendere coscienza che da trent’anni le navi mercantili non si fanno nei cantieri europei. Il 95% delle navi mercantili mondiali, le cosiddette navi fatte in serie, in questo momento si costruisce fuori dall’Europa”…..clicca qui

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