In Commissione pm Firenze e Livorno, nel disastro 140 morti
La Dda di Firenze ha chiesto al gip l’archiviazione dell’inchiesta sul disastro della Moby Prince, il traghetto andato a fuoco il 10 aprile del 1991, dopo la collisione con la petroliera Agip Abruzzo davanti al porto di Livorno, che causò 140 morti.
Lo ha reso riferito il procuratore di Livorno Maurizio Agnello all’inizio della sua audizione oggi davanti alla commissione parlamentare di inchiesta sulla strage del Moby Prince, che è seguita a quella del procuratore di Firenze Filippo Spiezia svoltasi in modalità segreta.
«Affermazioni particolarmente sconcertanti». È quanto dichiarano i presidenti delle due associazioni che raggruppano i familiari delle 140 vittime del disastro della Moby Prince, Luchino Chessa e Nicola Rosetti, dopo che oggi la Dda di Firenze ha chiesto al gip l’archiviazione dell’inchiesta. «Ascoltando il procuratore di Livorno Maurizio Agnello ci è sembrato di essere tornati indietro al 1991», la nota congiunta. «Dopo 34 anni è tornato a parlare di nebbia come possibile causa della collisione e di un traghetto troppo veloce che con una rotta lineare centra la petroliera ancorata in zona interdetta all’ancoraggio e con la prua a nord. Scenari oramai superati e che attribuiscono la responsabilità della più grave tragedia della navigazione mercantile italiana e la più grande strage sul lavoro alla condotta imprudente dell’equipaggio del Moby Prince».

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