Orsa Marittimi. Chiarimenti sulla gestione del turno particolare e sulle implicazioni legali durante il periodo di comporto

Con riferimento alle recenti comunicazioni inviate ad alcuni lavoratori riguardanti la cancellazione del turno particolare per i lavoratori durante il periodo di comporto,il sindacato Orsa desidera esprimere alcune preoccupazioni relative alle implicazioni di tali decisioni, evidenziando le problematiche legate alla normativa vigente, ai contratti collettivi e ai diritti dei lavoratori coinvolti.

1. Il Contratto di Turno Particolare e le Implicazioni per l’Armatore
Come stabilito dall’art. 60 del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) per il nostro settore, il turno particolare è regolato da specifiche disposizioni che prevedono un periodo di riposo di 15 giorni. Durante questo periodo, se il lavoratore non viene imbarcato dall’armatore, questi è obbligato a pagare l’80% della paga del marittimo.
Tale obbligo di pagamento rappresenta un onere economico significativo per l’azienda, il che potrebbe essere una delle ragioni per cui si stanno adottando misure volte a limitare o eliminare il turno particolare.
Tuttavia, è importante sottolineare che la decisione di abolire il turno particolare non può prescindere dal rispetto delle normative contrattuali e legali che tutelano i diritti dei lavoratori. L’eliminazione di tale opzione potrebbe violare i diritti previsti dal CCNL, creando una condizione di incertezza per i lavoratori coinvolti.

2. L’Indennità di Disoccupazione e la Condizione di Precarietà
Un altro aspetto fondamentale riguarda la gestione dell’indennità di disoccupazione. La condizione di precarietà dei lavoratori marittimi, che spesso sono impiegati in aziende stagionali, li costringe a ricorrere all’indennità di disoccupazione per far fronte ai periodi di inattività, soprattutto nei mesi invernali. Purtroppo, l’indennità di disoccupazione non supera i due mesi di indennizzo, lasciando i lavoratori privi di un adeguato sostegno economico durante i periodi di non impiego.
Molti marittimi si trovano quindi a dover ricorrere alla malattia, forzatamente, per coprire la mancanza di lavoro, poiché, a causa della stagionalità, non hanno accesso a una continuità di impiego. È fondamentale riconoscere che questa situazione di precarietà espone i lavoratori a condizioni di vulnerabilità, in quanto costretti a scegliere tra l’indennità di malattia (che spesso è l’unica alternativa disponibile) e la perdita di
reddito.

3. La Stagionalità e la Debolezza Contrattuale dei Lavoratori
La stagionalità del lavoro nel settore marittimo rende i lavoratori particolarmente vulnerabili a decisioni aziendali che vanno a modificare le condizioni contrattuali senza il loro consenso. In questi contesti, dove la domanda di lavoro è instabile e limitata a determinati periodi dell’anno, la posizione dei lavoratori diventa fragile, e spesso non sono in grado di difendere adeguatamente i propri diritti. Questo li rende oggetto di
decisioni unilaterali, che minano ulteriormente la stabilità del loro impiego e dei loro diritti contrattuali.
Inoltre, la difficoltà di ottenere un impiego stabile durante i mesi invernali rende ancora più grave la situazione. Molti marittimi, seppur desiderosi di lavorare, non trovano opportunità occupazionali durante i periodi di bassa stagione, e si trovano quindi a vivere in una condizione di costante incertezza.

4. La Necessità di Rispettare le Normative di Settore e la Protezione dei Lavoratori
di politiche aziendali che non rispettano le disposizioni normative, come quelle contenute nel CCNL e nelle leggi relative alla sicurezza sociale, non solo danneggiano i lavoratori, ma possono anche comportare rischi significativi per la sicurezza in mare. Un lavoratore stanco, sovraccarico o incerto sulla sua posizione lavorativa è esposto a maggiori rischi durante il servizio. Inoltre, la violazione dei diritti dei marittimi potrebbe anche comportare sanzioni per l’azienda.
La situazione descritta potrebbe, pertanto, configurare una violazione dei diritti dei lavoratori, in contrasto con la Convenzione MLC (Maritime Labour Convention), che tutela i diritti fondamentali dei marittimi in termini di orari di lavoro, riposo e trattamento economico. La disapplicazione di queste disposizioni rischia di compromettere il benessere dei lavoratori e la loro sicurezza.

Riconsiderazione delle Politiche Aziendali*: In considerazione delle problematiche sopra esposte, chiediamo che l’azienda riveda le politiche adottate riguardo alla cancellazione del turno particolare e che vengano garantiti i diritti previsti dal CCNL, dal diritto del lavoro e dalle normative internazionali applicabili. È fondamentale che venga adottato un approccio che rispetti le normative vigenti e che tuteli la salute e la sicurezza dei lavoratori marittimi, garantendo loro il diritto a un trattamento economico equo
durante i periodi di inattività, in particolare nei mesi invernali.



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