Il provvedimento odierno non solo revoca le restrizioni personali a carico di Massimo Buda, ma restituisce anche i beni confiscati al suo nucleo familiare e ai terzi coinvolti
REGGIO CALABRIA – La Corte d’Appello di Reggio Calabria ha disposto la revoca delle misure di prevenzione personali e patrimoniali applicate a Massimo Buda ed al suo nucleo familiare. La decisione segna un momento importante in una lunga vicenda giudiziaria legata all’indagine denominata “Scilla e Cariddi”, che aveva coinvolto la società di navigazione privata Caronte & Tourist. L’indagine, coordinata dalla Direzione Investigativa Antimafia e dalla Procura di Reggio Calabria, ipotizzava un condizionamento mafioso sulle attività della Caronte & Tourist spa e delle imprese collegate. Si sosteneva che Massimo Buda, dipendente della società, ritenuto esponente della famiglia Buda di Villa San Giovanni, fosse un punto di riferimento per gli interessi della ‘ndrangheta all’interno dell’azienda. Secondo gli inquirenti, avrebbe agevolato le cosche locali nella gestione di vari servizi, come ristorazione, pulizia e assunzioni di personale, oltre a beneficiare di una rapida progressione in carriera…..clicca qui
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