La questione delle rivalutazioni arriva alla Corte Costituzionale. I pensionati si interrogano su un possibile incremento delle pensioni, ma il futuro potrebbe riservare sorprese
Il blocco della rivalutazione per gli assegni superiori a quattro volte il minimo pensionistico (circa 2.395 euro quest’anno) è stato portato all’attenzione della Corte Costituzionale. La decisione che verrà presa potrebbe avere un impatto significativo, in quanto i risparmi previsti dal governo Meloni grazie alla riduzione della rivalutazione tra il 2023 e il 2024 ammontano a circa 6 miliardi di euro, con una stima che entro il 2032 raggiungerà i 36 miliardi.
La Corte Costituzionale non è nuova a casi simili, poiché già in passato i governi hanno fatto ricorso alla sospensione della rivalutazione per recuperare fondi destinati a coprire altre spese.
Tuttavia, il passato potrebbe fornirci un’idea su come la Corte potrebbe decidere. Nel caso in cui i giudici dovessero bocciare le attuali misure, si potrebbe aprire una nuova fase per le pensioni.
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