I piani modificati di Rfi nello Stretto sotto la lente della Corte dei Conti

Gli 80 milioni stanziati per il rinnovo della flotta non si sono ancora perduti ma la rimodulazione ha fatto saltare il cronoprogramma. Molto è dipeso dalla scelta di non realizzare il deposito costiero Gnl

di Lucio D’Amico

Gli investimenti di Rete ferroviaria italiana nello Stretto sotto la lente d’ingrandimento della Corte dei conti. Dopo la Relazione dello scorso mese di luglio e l’aggiornamento di fine 2024, la magistratura contabile ha evidenziato alcuni punti critici, legati alla mancata attuazione delle previsioni contenute nel Piano nazionale di ripresa e resilienza.
Rfi ha previsto una misura, divisa in tre azioni distinte. La prima azione: rinnovare la flotta navale mediterranea con unità a combustibile in grado di ridurre l’impatto ambientale (costo complessivo di 500 milioni di euro)…..clicca qui

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