Al Ministro Salvini.
Oggetto: PRATICHE IMPONIBILE INDENNITA’ DI MALATTIA DEI MARITTIMI
Attualmente le pratiche relative all’indennità di malattia seguono la normativa in base alla quale, se
l’imponibile supera una certa soglia, l’INPS blocca il pagamento. Purtroppo, questa norma risulta essere
particolarmente discriminatoria, penalizzando in modo significativo i lavoratori marittimi. In particolare,
non vengono riconosciuti come dovrebbero sia le voci fisse che quelle variabili, che i lavoratori svolgono
ogni giorno per tutto il mese.
Un’altra questione molto grave riguarda i flussi che devono essere inviati dagli armatori entro 90 giorni.
Questo sistema costringe chi subisce un malessere a sopportare enormi difficoltà economiche, con una
paga giornaliera che si attesta a circa 24 euro, per un totale di 700 euro al mese. È evidente che una
famiglia non può sostenersi con tale importo. La situazione sta creando gravi difficoltà e, come ogni
giorno, riceviamo numerose chiamate di lavoratori che ci chiedono aiuto per comprendere come possano
affrontare una realtà tanto difficile.
Vi chiediamo di aiutarci a comprendere le ragioni di queste problematiche e, se possibile, trovare una
soluzione per tutelare in modo adeguato i diritti dei lavoratori marittimi, che si trovano in una condizione
di grande difficoltà economica e sociale.
- Discriminazione e difficoltà nel calcolo dell’indennità di malattia:
I marittimi si trovano a dover affrontare gravi difficoltà economiche a causa di una normativa che
penalizza chi ha un imponibile superiore a una certa soglia, bloccando così il pagamento dell’indennità di
malattia da parte dell’INPS. Inoltre, la retribuzione giornaliera di circa 24 euro non è sufficiente per
soddisfare le necessità di una famiglia, mettendo i lavoratori in una condizione di povertà durante il
periodo di malattia. Questo evidenzia la necessità di rivedere la normativa in modo da garantire un
trattamento equo e sostenibile per i lavoratori marittimi. - Difficoltà nel corretto invio dei certificati di malattia all’INPS:
Nonostante esista una normativa che prevede l’assicurazione dei marittimi nei 28 giorni successivi allo
sbarco, ci sono problemi nel garantire che i certificati di malattia vengano inviati correttamente all’INPS.
Questo impedisce ai lavoratori di ricevere il supporto dovuto, accentuando ulteriormente le difficoltà
economiche. - Lacune nelle normative sul lavoro e riposo:
Le normative internazionali relative alle ore di lavoro e riposo dei marittimi sono spesso mal implementate.
La mancanza di trasparenza nella documentazione delle ore di lavoro e riposo è un problema serio, con
molti marittimi che sono costretti a modificare i propri registri sotto pressione. Questo non solo
compromette la loro salute e sicurezza, ma distorce anche i dati utilizzati nelle ispezioni, creando un
quadro normativo inefficace. - Condizioni di lavoro precarie:
I marittimi, soprattutto durante l’alta stagione, si trovano a dover lavorare in condizioni massacranti, con orari di lavoro eccessivi e un riposo inadeguato. La paura di perdere il posto di lavoro in un contesto precario impedisce a molti di denunciare queste condizioni di lavoro disumane, perpetuando abusi e sfruttamento. - Proposte di miglioramento:
La ricerca propone una serie di raccomandazioni per affrontare le problematiche sopra esposte:
- Ispezioni più rigorose: È necessario introdurre ispettori comunitari che operino in incognito per
verificare le condizioni effettive di lavoro a bordo delle navi. - Miglioramento della trasparenza e della conformità: È fondamentale garantire che i registri di
lavoro siano accurati e trasparenti, al fine di proteggere la salute e la sicurezza dei marittimi. - Sistema di feedback efficace: Il miglioramento dei sistemi di feedback e la revisione delle
ispezioni aiuterebbero a identificare e correggere gli abusi in modo tempestivo.
- Principio della tutela della salute:
La Corte costituzionale ha ribadito che la salute non può essere subordinata a logiche di bilancio e che i lavoratori, compresi quelli marittimi, devono essere adeguatamente tutelati. Questo principio dovrebbe essere alla base delle politiche pubbliche e delle normative settoriali, garantendo che i diritti dei lavoratori siano rispettati in modo equo e che la salute dei marittimi venga considerata una priorità. - Conclusioni:
La situazione descritta richiede un intervento urgente da parte delle autorità competenti per garantire che i marittimi non vengano penalizzati economicamente o sottoposti a condizioni di lavoro disumane. Le politiche devono essere più inclusive e supportare adeguatamente i lavoratori in caso di malattia, e le normative sul lavoro e il riposo devono essere implementate e monitorate con maggiore rigore. Un cambiamento radicale nelle pratiche di rendicontazione e ispezione è necessario per migliorare le condizioni di vita e di lavoro dei marittimi e proteggere i loro diritti fondamentali.
SINDACATI E ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA