Uno studio rileva segnalazioni errate nei registri delle ore di lavoro/riposo dei marittimi

ikram S. Bhatia ha recentemente difeso la sua tesi di dottorato intitolata “La pratica svela le debolezze: analisi dell’implementazione delle normative sulle ore di lavoro/riposo dei marittimi” presso la World Maritime University, riscontrando significative lacune nella rendicontazione. 

HQuesta ricerca, finanziata dall’ITF Seafarers’ Trust, esplora l’implementazione delle normative sulle ore di lavoro/riposo nel settore delle spedizioni, concentrandosi sulla gestione della stanchezza dei marittimi. Le normative sulle ore di lavoro/riposo stabiliscono lo standard minimo per la gestione del rischio di stanchezza, che si basa su una segnalazione accurata e sul rispetto di queste ore.

I marittimi sono tenuti a tenere registri giornalieri delle loro ore di lavoro/riposo e a segnalare eventuali discrepanze, ma le prove suggeriscono che questi registri vengono spesso modificati, portando a una falsa rappresentazione della conformità. Questa cattiva condotta ostacola la corretta gestione del rischio di affaticamento, impedendo le necessarie azioni correttive come le revisioni dello Stato di bandiera e le modifiche ai documenti di equipaggio. Lo studio sottolinea la necessità di ulteriori ricerche per affrontare questi problemi.

Utilizzando l’Implementation Theory Framework (ITFRAM), lo studio ha analizzato sia le pratiche di registrazione dei marittimi sia i metodi di ispezione degli ufficiali del controllo dello Stato di approdo (PSC). Ha esaminato come queste pratiche si allineano con i risultati di conformità segnalati. I dati provenienti da sondaggi di 6.304 marittimi, interviste con 55 ufficiali del PSC e 16.269 ispezioni del PSC hanno rivelato significative debolezze sia nella conformità che nel rilevamento.

Una larga percentuale di marittimi ha ammesso di aver modificato i propri registri (64,3%), mentre gli ufficiali del PSC hanno segnalato alti tassi di conformità, in netto contrasto con i bassi tassi di conformità segnalati dai marittimi. Lo studio ha individuato diversi problemi all’interno del sistema di feedback, come feedback soppresso, sottoutilizzato, distorto e ignorato, tutti fattori che compromettono l’efficacia del quadro normativo.

https://safety4sea.com/study-finds-misreporting-in-seafarers-work-rest-hour-records

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