Caso storico contesta le pratiche salariali discriminatorie nei confronti dei cittadini di paesi terzi nel settore marittimo olandese
In un caso significativo che evidenzia le disparità salariali nel settore marittimo, un marittimo filippino sta contestando le pratiche retributive inique a cui sono sottoposti i lavoratori del Sud-Est asiatico rispetto ai loro colleghi europei nei Paesi Bassi.
Secondo un rapporto di Rappler.com, il marinaio filippino di nome Mario, che ha iniziato la sua carriera marittima nel 1993 come cameriere e alla fine è diventato capo cuoco, ha avuto gravi problemi di salute legati ai suoi anni di lavoro su petroliere chimiche. Ha avuto un incidente simile a un ictus mentre era impiegato su una nave olandese, ma non ha ricevuto le dovute cure mediche fino a settimane dopo, quando la nave ha raggiunto la Spagna. Questa esperienza ha sottolineato le sfide che molti marinai filippini affrontano in termini sia di salute che di trattamento in mare.
Il suo caso getta luce su una questione più ampia: i marittimi filippini e indonesiani spesso guadagnano significativamente meno dei membri dell’equipaggio olandesi o europei per gli stessi ruoli. In base a un contratto di contrattazione collettiva sancito dal governo olandese, questa disuguaglianza salariale è giustificata da rivendicazioni di costi di vita diversi, consentendo alle compagnie di navigazione di pagare salari più bassi ai lavoratori non europei.
Mario è diventato uno dei principali denuncianti in una causa storica volta a invertire queste pratiche retributive discriminatorie, sostenendo che violano sia le leggi olandesi sulla parità di trattamento sia gli standard internazionali sui diritti umani. Il suo team legale ritiene che questo caso potrebbe aprire la strada a salari equi per tutti i marittimi, indipendentemente dalla loro nazionalità.
La Royal Association of Netherlands Shipowners (KNVR) difende le sue pratiche, affermando che le differenze salariali riflettono il costo della vita in vari paesi. Tuttavia, i critici sostengono che questa logica perpetua la discriminazione sistemica contro i lavoratori filippini e di altri paesi del sud-est asiatico, che sono tra i gruppi più grandi di marittimi a livello mondiale.
Mentre Mario continua a sostenere la parità di retribuzione, rappresenta un movimento in crescita tra i marittimi filippini che cercano un trattamento equo nel settore. Il governo filippino sta monitorando attentamente il caso, sottolineando l’importanza di proteggere i diritti di tutti i marittimi.
Questo momento cruciale non solo mette in luce le difficoltà dei singoli lavoratori, ma solleva anche questioni cruciali circa l’equità e la correttezza nel mercato del lavoro marittimo globale.
Fonte: Rappler
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