I marittimi greci estendono lo sciopero bloccando la maggior parte dei traghetti delle isole

I sindacati che rappresentano i marittimi greci, tra cui marinai, lavoratori portuali e altri sui traghetti delle isole critiche del paese, stanno estendendo lo sciopero per altri due giorni, in quanto chiedono salari e regole di lavoro migliori. Uno “sciopero di avvertimento” è iniziato martedì e mercoledì e i sindacati stanno ora aggiungendo altri due giorni, citando un’ulteriore potenziale escalation mentre la Grecia si dirige verso un fine settimana di vacanza di tre giorni prima di una festa nazionale di lunedì.

La maggior parte del servizio di traghetti sulla terraferma e tra le isole in Grecia è sospeso. I sindacati hanno esentato dallo sciopero i membri che lavorano su alcune tratte a breve distanza, nonché su petroliere nazionali e navi cargo. Si dice che quasi tutti i traghetti del paese siano rimasti attraccati con le isole nel Mar Egeo e nel Mar Ionio tagliate fuori dalla terraferma. 

Diversi sindacati, tra cui la Panhellenic Seamen’s Federation (PNO) e la Panhellenic Union of Deckhands (PENEN), stanno partecipando allo sciopero. La PNO ha rilasciato una dichiarazione ieri, chiedendo anche un incontro con il Ministro della navigazione e della politica insulare, oltre a programmare una manifestazione per venerdì 25 ottobre.

I sindacati hanno annunciato i loro piani di sciopero all’inizio di ottobre, mentre continuano a chiedere aumenti salariali e modifiche alle leggi greche. I sindacati chiedono un aumento salariale del 12 percento per il 2025, mentre i rapporti affermano che la Greek Shipowners Association for Passenger Ships ha proposto un aumento del tre percento.

I sindacati chiedono anche al governo di ritirare una nuova legge che consente ai traghetti ad alta velocità, molto gettonati tra i turisti, di limitare le loro attività a soli quattro mesi all’anno. Pertanto, segnalano che i membri dell’equipaggio che lavorano su queste imbarcazioni sono classificati come “dipendenti stagionali” che perdono salari e benefit, inclusa la disoccupazione. I sindacati vogliono che la legge venga modificata per richiedere un minimo di sette mesi di attività.

Nelle loro richieste, i sindacati sottolineano che le compagnie di navigazione stanno realizzando grandi profitti e ricevendo benefici dal governo. Secondo la dichiarazione di PNO, il governo sta fornendo 150 milioni di euro (162 milioni di dollari) in sussidi alle compagnie di navigazione per mantenere il servizio sulle rotte con meno domanda. Riferiscono inoltre che il governo sta preparando dei bonus per le compagnie di navigazione per incoraggiare il rinnovo e la modernizzazione delle flotte per stimolare la transizione verso una navigazione ecologica.

Lo sciopero iniziale era previsto per il 22 e 23 ottobre, ma ieri i sindacati hanno dichiarato che lo avrebbero esteso al 24 e 25 ottobre. Attualmente è previsto che termini alle 23:59 del 25 ottobre, ma si teme sempre più che possa interrompere i viaggi del fine settimana festivo, oltre a continuare a isolare le isole dalla terraferma.

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