In una intervista rilasciata al giornale “Il Mondo” di Maria Lucia Panucci il presidente di Assarmatori Stefano Messina ha illustrato i problemi sulla mancanza del personale nel settore marittimo.
All’assemblea annuale dell’associazione lei ha detto che manca personale. Si spieghi meglio: quanti professionisti del mare mancano e a cosa si deve questa carenza?
«È bene dire che recentemente è stato rinnovato il CCNL unico dell’industria armatoriale, che interessa circa 63.000 marittimi, a cui si aggiungono oltre 8.000 addetti di terra, per un totale di 71.000 lavoratori. Venendo al merito della domanda, mancano ufficiali, sottufficiali e personale di coperta la cui carenza ha assunto connotati emergenziali soprattutto durante la stagione estiva. Ma anche il personale dedicato alla hôtellerie è oggi necessario per soddisfare la domanda in grande aumento delle compagnie di crociera. Per far fronte al problema occorre una robusta opera di semplificazione e abbattimento delle barriere che si frappongono fra domanda e offerta di lavoro. Qualcosa si sta muovendo. Lo scorso novembre l’emanazione di un Decreto Interministeriale del MIT e del MEF ha finalmente consentito l’utilizzo di preziose risorse economiche per la formazione di nuove professionalità da parte delle compagnie. È un provvedimento fortemente voluto da noi, dal Governo, e dalle Parti sociali. Siamo dunque andati a cercare i marittimi del futuro a casa loro, organizzando incontri in varie regioni italiane con i giovani e meno giovani in cerca di un’occupazione stabile e fortemente specializzata. L’ampia partecipazione che abbiamo riscontrato ci fa ben sperare. L’Italia vanta una storica tradizione marittima, un patrimonio di esperienze di cui non dobbiamo permettere la dissipazione».
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