La situazione dei lavoratori marittimi si fa sempre più critica. Durante una recente diretta streaming, il presidente dell’Associazione “Marittimi per il Futuro”, Vincenzo Accardo, insieme all’onorevole Arturo Scotto, ha lanciato un allarme riguardo ai nuovi tagli che riguarderanno le indennità di malattia dei lavoratori del mare.
Secondo quanto esposto da Accardo, dal gennaio prossimo si prevede un’ulteriore riduzione dell’indennità di malattia, che vedrà una decurtazione fino al 40%. Attualmente l’indennità, già ridotta al 60%, rappresenta un duro colpo per i lavoratori marittimi, che si sentono sempre più penalizzati dalle recenti riforme. Oltre alla riduzione economica, ci sono ulteriori indennità non riconosciute che peggiorano ulteriormente la situazione. Accardo, nel suo intervento, ha denunciato questa erosione dei diritti, auspicando un intervento da parte del governo per rimediare a queste ingiustizie.
Durante la live, l’onorevole Arturo Scotto ha duramente criticato l’opposizione, accusandola di “fare cassa sui lavoratori marittimi”, approfittando della situazione economica dei settori più vulnerabili per raccogliere fondi, con decisioni politiche che gravano pesantemente sulle spalle di chi opera in condizioni già difficili.
Vincenzo Accardo, rappresentante di migliaia di marittimi iscritti alla sua associazione, ha rivolto un appello al senatore di Forza Italia, Francesco Silvestri, membro di un partito di governo che ha spesso posto l’accento sulla tutela dei diritti delle persone. Accardo ha auspicato che Silvestri possa intervenire per fermare la decurtazione prevista, sottolineando l’importanza di azioni concrete da parte del governo per evitare il crollo del sistema di welfare per i lavoratori marittimi.
Nel frattempo, il presidente dell’associazione ha avvertito i suoi iscritti, tenendoli pronti per una grande mobilitazione all’inizio di novembre. Se il governo non dovesse intervenire in tempi brevi, Accardo ha preannunciato una “mega manifestazione” che vedrà i marittimi scendere in piazza per difendere i propri diritti.
La comunità marittima si sente abbandonata e sfiduciata, e la tensione cresce. Con l’avvicinarsi di novembre, si prospetta una mobilitazione su larga scala, con l’obiettivo di far sentire la voce dei lavoratori del mare e di ottenere risposte concrete dal governo.
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