L’industria marittima, spina dorsale del commercio globale, si basa sul duro lavoro dei marittimi che navigano negli oceani del mondo, assicurando che le merci vengano consegnate in modo efficiente. Tuttavia, la natura impegnativa di questo lavoro spesso si traduce in lunghe ore, sforzi fisici e lunghi periodi lontano da casa, con conseguente notevole affaticamento.
Un problema critico emerso negli ultimi anni è la pratica di richiedere ai marittimi di svolgere compiti aggiuntivi, come legare e slacciare il carico. Questa pratica non solo aggrava la stanchezza, ma solleva anche gravi preoccupazioni per la sicurezza.
La clausola sul lavoro dei non marittimi: proteggere i marittimi
Per affrontare questa preoccupazione, la Federazione Internazionale dei Lavoratori dei Trasporti (ITF), insieme al Gruppo Congiunto di Negoziazione (JNG), che rappresenta i datori di lavoro marittimi, ha concordato la clausola sul lavoro dei non marittimi.
Questa clausola stabilisce che compiti come legare e slacciare il carico debbano essere eseguiti da lavoratori portuali qualificati e formati, non da marittimi. L’obiettivo principale di questa clausola è salvaguardare i marittimi dall’ulteriore carico fisico della movimentazione del carico, riducendo così l’affaticamento e prevenendo gli incidenti a bordo.
Perché legare e slacciare le imbarcazioni dovrebbe essere compito dei portuali
L’ancoraggio e lo sgancio del carico sono attività che richiedono molta manodopera e competenze specifiche per essere eseguite in sicurezza.
Quando ai marittimi viene richiesto di assumersi queste mansioni, ciò si aggiunge al loro carico di lavoro già pesante, portando a un aumento della stanchezza. Questa stanchezza può avere gravi conseguenze, tra cui una ridotta prontezza, tempi di reazione più lenti e una maggiore probabilità di incidenti che mettono in pericolo sia l’equipaggio che la nave.
I lavoratori portuali, che sono specificamente formati per queste mansioni, sono attrezzati per gestirle in modo efficiente e sicuro. Consentendo ai lavoratori portuali di gestire le operazioni di legatura e slacciatura, i marittimi possono concentrarsi sulle loro responsabilità primarie, migliorando così la sicurezza generale.
Conformità di Unifeeder alla clausola ITF: un modello di sicurezza
Unifeeder, uno dei principali operatori europei di feeder e shortsea, ha adottato misure significative per conformarsi alla clausola sul lavoro dei non marittimi assumendo personale locale. Questo approccio riflette l’impegno di Unifeeder nel migliorare la sicurezza e le condizioni di lavoro sulle proprie navi.
Aderendo alla clausola, Unifeeder non solo protegge i suoi marittimi da ulteriori sforzi, ma si allinea anche agli standard di sicurezza internazionali. Questa posizione proattiva dimostra un impegno per il benessere del suo equipaggio, dando un esempio positivo al resto del settore.
Alimentatori X-Press: inizio della conformità
Al contrario, altri operatori non sono stati così disponibili come Unifeeder.
X-Press Feeders ha iniziato solo di recente ad assumere lashers locali. Gli aspetti di sicurezza su alcuni dei suoi feeder richiedono ancora attenzione per consentire la movimentazione del carico da parte di lashers locali in tutte le posizioni dei container della nave.
L’ITF incoraggia gli X-Press Feeders a conformarsi pienamente e a impegnarsi a rispettare la clausola sul lavoro dei non marittimi.
BG Freight Line: un approccio basato sul denaro e sulla sicurezza
BG Freight Line non ha adottato la pratica di assumere lasher locali. Invece, BG Freight Line continua ad assegnare compiti di lashing e undying ai propri marittimi per ridurre i costi.
Questa pratica non solo contraddice la clausola sul lavoro dei non marittimi, ma mette anche a rischio la sicurezza e l’efficienza delle operazioni della BG Freight Line, mettendo così in pericolo i marittimi e l’ambiente.
Le aziende che scelgono di non assumere personale qualificato e locale compromettono lo standard unificato del settore a tutela del benessere dei marittimi.
Dare priorità alla sicurezza e al benessere dei marittimi
Poiché il settore continua a evolversi, è fondamentale che tutte le parti interessate diano priorità alla sicurezza e al benessere dei marittimi.
Aderendo alla clausola sul lavoro dei non marittimi e assumendo lavoratori portuali locali per compiti come l’ancoraggio e lo sancoraggio, le aziende possono contribuire a creare un settore marittimo più sicuro, più efficiente e più sostenibile per tutti.
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