Dopo aver aspettato di comprendere il quadro delle trattative sul CCN dei porti, le ragioni per le qualinon abbiamo detto nulla rispetto lo sciopero indetto nei porti il 4 e 5 luglio sono Semplici: La parte economica è insufficiente.
Questo sciopero arriva quando sostanzialmente c’è già accordo sulle eventuali cifre (irrisorie) da inserire nel rinnovo e mancano solo le modalità di erogazione. Si parla di aumenti spalmati in 3 anni di cui una grossa fetta in welfare ma non si sa quanto. Si chiede sempre come una tantum solo il recupero degli scioperi fatti ma nient’altro.
Niente aperture sul lavoro usurante né sul recupero reale dell’inflazione.
Siamo l’unico paese in Europa in cui i portuali non hanno portato a casa aumenti consistenti a fronte di utili sempre più alti da parte dei gruppi armatoriali. Se sciopero deve essere allora bisogna avere il coraggio di rilanciare. Chi dice: “o accettiamo questo o altrimenti non prenderemo niente” vuol dire che si è già arreso.
USB non è al tavolo della trattativa nazionale nonostante abbia i numeri ai sensi del testo
unico sulla rappresentanza e non è un caso.
Le organizzazioni sindacali confederali, insieme alle associazioni di categoria, si sono preoccupate di non farci partecipare sapendo benissimo che avremmo portati al tavolo ben altre richieste. Su questo, alla fine, sono tutti d’accordo.
Scioperare senza avere una piattaforma che metta in discussione anche le dinamiche portuali e l’organizzazione del lavoro vuol dire solo rimandare il problema.
Senza un meccanismo automatico di adeguamento delle tariffe degli artt. 16 e 17 molte cooperative o imprese rischiano oggettivamente di fallire. Una volta per tutte bisogna dire basta agli appalti e ai falsi art 16 per un ritorno ai poli unici di manodopera nei nostri porti, tenendo in considerazione dove sono già presenti vere cooperative di lavoratori.
Uniti per tenere fuori USB, divisi su tutto il resto. Con la loro mossa di pestarsi fra di loro CGIL CISL e UIL, oltre a creare confusione tra i lavoratori, hanno reso evidente la loro debolezza e la loro divisione su tutti i temi dei Porti.
Ora è il CCNL figuriamoci quando ci sarà da contrastare il Governo sulla prossima modifica
della 84/94 e influenzarlo sul Lavoro Usurante.
QUESTI SONO I MOTIVI PER I QUALI USB NON PARTECIPA ALLO SCIOPERO DEL 4 E 5 LUGLIO.
USB a quel tavolo di trattativa ci vuole andare e ci andrà. Ma insieme ai lavoratori portuali incazzati che chiedono SALARIO, DIRITTI, FUORI IL MERCATO LIBERO DAI PORTI E IL RICONOSCIMENTO DEL LAVORO USURANTE!
Non per accettare i soliti compromessi al ribasso.
Chiediamo a tutti i portuali di riflettere su questi aspetti e di dare un segnale chiaro a CGIL CISL e UIL e contattare USB per costruire una nuova stagione per la difesa della 84/94, Lavoro Usurante e Salario e Diritti del Contratto Collettivo Nazionale!
ASSIEME POSSIAMO APRIRE UNA VERA STAGIONE NEI PORTI CHE PARTA DAI LAVORATORI E NON DALLE VOGLIE DI PROFITTO DEGLI ARMATORI.
LA PROSSIMA SETTIMANA SARANNO CONVOCATE LE ASSEMBLEE DEI PORTUALI PER DECIDERE INSIEME LE EVENTUALI INIZIATIVE.
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