L’allarme è stato lanciato da Lorenzo Matacena e riguarda il mancato via libera a parte delle Capitanerie di porto che colpisce i traghetti di Rfi, Siremar e Caronte&Tourist, Liberty Lines e Actv
NICOLA CAPUZZO
Il tema è particolarmente sentito perché, oltre a Rfi, almeno altre tre compagnie di navigazione, Caronte & Tourist, Liberty Lines e Actv, stanno investendo per dotare le navi di propulsione ibrida elettrica.
“Al momento in Italia, al netto di operatori che hanno iniziato prima di altri e che hanno beneficiato di percorsi in deroga (Grimaldi Euromed), gli altri (inclusi noi) abbiamo installato batterie ma, nonostante gli apparati siano certificati Rina, non c’è il beneplacito della Capitaneria di porto per l’utilizzo delle batterie in porto” ha spiegato Matacena. “Alle Capitanerie di porto – ha aggiunto – resta la capacità di discernere, hanno ritrosia ad assumersi responsabilità in assenza di un quadro normativo chiaro e noi armatori ce ne andiamo in giro generando extracosti ed extra peso. Stesso discorso vale per noi ma anche per Actv a Venezia e Liberty Lines (dove sui nuovi Hsc c’è anche un tema legato all’alluminio con cui sono costruiti che comporta rischi d’incendio ancora maggiori con il litio a bordo)”…..clicca qui
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