Gennaro Goglia
ALLA CORTESE ATTENZIONE DEL PRESIDENTE IGNAZIO LA RUSSA
Ad ogni ricorrenza di consultazioni elettorali mi torna l’avvilente domanda senza mai risposta : ma quando questa nostra Italia sarà davvero una Democrazia compiuta, di quelle attente alla parità civile e politica di tutti i suoi cittadini
Da ex navigante, ( Capitano di Lungo Corso ) ho sempre ( ed invano ) sperato in una resipiscenza dei Legislatori che, per sciatteria (o altro? …io direi : “altro” ! ) hanno sistematicamente voltato lo sguardo altrove quando inciampavano in quel vulnus inferto alla Costituzione dall’assenza di una norma regolante l’esercizio di VOTO DA REMOTO anche per i Naviganti ( e non solo) che si ritrovano incolpevoli interdetti dal loro diritto per effetto di quella lacuna che non offre via legale e ricosciuta per poter VOTARE DAL MARE
Per di più non sono nemmeno i soli : perchè la tradizionale “lontananza” dei “Palazzi” sulle cose di mare li ha disinvoltamente accomunati in sorte a tanti altri in pari occorrenze ; diecine di migliaia,( 50.000 già denunciati dal disegno del Senato n° 1067 delFennraio 2019 – allegato ) per ogni consultazione popolare, erano allora stimati i malcapitati, potenziali elettori, che avrebbero voluto votare, ma non hanno potuto perchè di fatto impediti da quel vuoto.
Stiamo parlando di quella significantiva frazione di : Lavoratori Marittimi – Passeggieri imbarcati in viaggio su navi da crociera, mercantili e militari – Pescatori d’altura- Personale in servizio su Torri di Ricerche marine- Diportisti e quanti altri in consimile, che casualmente si ritrovino in mare aperto in contemporanea ai giorni di Elezioni in corso e non dispongono di una connessione legale diretta e riconosciuta per trasmettere le loro scelte e preferenze.
Tanto detto, mi si voglia perdonare un inciso da ex navigante che ancora ( a 91 “candeline spente! ) sente il bruciore delle seppur occasionali mortificazioni civile e politica che nostra “Patria Matrigna” non ha cessato a tutt’oggi ad infliggere ai suoi “alieni”connazionali “al largo” ; specie al ricordo di un passato di quella invece premurosa “Madre Patria”che , inspirata dall’allora Senatore Tremaglia, esaltò quell’opinabile riconoscimento di “Elettori Nazionali ad honorem ” per le terze generazioni di antichi nostri emigrati ( con i risultati che sappiamo ! )
Qualcuno potrà obiettare che nell’attuale Legge Elettorale una regola esiste, sia per noi che per gli “esteri” : è vero, ma per noi ” nazionali al largo,”impone un percorso così farraginoso, burocraticamente complicato, e per di più “cartaceo”, che già di per sè veicola un effetto paradossalmente scoraggiante ed ostativo a praticarla ! Cosicchè si ripropone l’interrogativo : ci sarà qualcuno titolato che voglia finalmente impegnarsi a restituire dignità civile e politica a quegli incolpevoli “discriminati di stato” ?
E pure affrettarsi perchè ( ” in cauda venenus – caso Sardegna docet ” ) : alla luce di questo caso da manuale non può non riconfermarsi il dubbio : possiamo avere certezza assoluta che se tutti i Sardi “lontani” e nelle condizioni suddette, e possibili altri, avessero potuto far pervenire a scrutinio i loro voti, ripeto : ci semtiamo di poter dire che non avrebbe comunque influito sul risultato e la derivante ripartizione dei seggi in palio ?
Ed in cascata : se quella lacuna dovesse ancora persistere in tutte le prossime elezioni in arrivo, specie alle Europee col sistema proporzionale , non sarebbe forse il caso di spendere un momento di riflessione su quel fatidico : ” in democrazia anche un voto può fare differenza”, o aspettiamo che sia la nostra Democrazia a “differenziarsi” ?
Mi sia concessa un’ultima domanda da fare a chi “di competenza” ( io ci ho provato non so quante volte, anche con i 64 governi da che ho acquisito diritto al voto !) , ma mai nessuno che si fosse sprecato a rispondermi ) : è tanto difficile attingere una soluzione dal generoso mercato delle teconologie digitali ? O anche, con saggia modestia, semplicemente copiare da Stati , anche meno “democratici” di noi, ma che da tempo si sono aggiornati
Scusandomi della prolissità ( o sfogo ? ) , mi fermo sperando ( e volendolo si può, ) che nessun altro debba essere costretto a gettare il suo voto ai pesci e soffrirne com’è stato per me nei tanti anni di mestiere
Grazie per l’attenzione – ed ancor più se vorrà riesumare quel disegno di legge e restituire diritti a quegli “interdetti ad orologeria” ;
con un caldo saluto da Gennaro GOGLIA – Civitavecchia
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