Al Presidente della Repubblica
Sergio Mattarella
Un legame di profonda gratitudine mi unisce ai lavoratori del servizio marittimo. I miei ricordi vanno al primo incarico come docente sull’isola di Ponza, definita sede disagiata dal ministero dell’Istruzione ma per me luogo del cuore da dove il mio progetto di vita è partito portandomi lontano, fino alla elezione nel 2018 a Senatrice della Repubblica. È durante quelle traversate che ho apprezzato l’abnegazione al lavoro del personale in servizio sui traghetti, sempre presenti, disponibili alle informazioni e di conforto nei momenti di apprensione dei passeggeri per le condizioni del mare. Una categoria di lavoratori altamente professionale il cui tratto di competenza e umanità, ne fa un patrimonio nazionale che lo Stato deve tutelare. Senza di loro una parte dell’Italia sarebbe impossibilitata agli spostamenti da e per il “continente”, con tutte le conseguenze che lascio immaginare. È per questo che mi sono unita, sin da subito, alle richieste dei marittimi aderenti a sindacato Orsa, costretti, dopo le tante richieste di intervento, a manifestare davanti al MEF e al ministero del Lavoro per esporre il loro drammatico status al ministro Giorgetti e alla ministra Calderone. Dopo innumerevoli ore di presidio sono stati ricevuti dal sottosegretario della Lega per il Lavoro e dalla sottosegretaria di FI per il MEF ottenendo però solo promesse, troppo poco per rassicurare loro e le proprie famiglie.
Eppure la protesta è iniziata a Torre del Greco il 25 gennaio, quando i marittimi del sindacato Orsa hanno messo in evidenza che le condizioni di disagio del loro lavoro, per i lunghi periodi di imbarco, spesso si ripercuotono sullo stato di salute che necessita delle dovute cure, e quindi che gli inopportuni tagli alle indennità di malattia, dal 75% al 60%, non hanno considerato la tutela della categoria. Lo sconforto dei lavoratori, già provati dalla situazione di precarietà che vivono nella continua speranza di stabilizzazione, è oramai evidente e non può essere ignorato. Mi sono appellata già al Governo perché risponda concretamente ai lavoratori marittimi aprendo un tavolo di concertazione per concordare una soluzione ai problemi manifestati. E ora, insieme al segretario del Sindacato Orsa Marittimi Gennaro Bottiglieri, ai lavoratori che rappresenta e alle loro famiglie, mi rivolgo a Lei, Presidente Mattarella, perché venga garantito il diritto al lavoro e alla salute così come detta la Carta con l’Art. 4 “La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto…” e con l’Art. 32 “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti….”. Appoggio incondizionatamente il Sindacato Orsa, che già ha avuto la solidarietà di tanti marittimi imbarcati, del sindaco e dell’assessore alle attività produttive di Torre del Greco, nella volontà di continuare la protesta fino a quando non sarà modificata la norma in vigore. Spero che Lei, Presidente Mattarella, quale garante dei diritti costituzionali faccia sentire la Sua voce affinché la categoria dei marittimi si veda riconosciute quelle condizioni imprescindibili per lo svolgimento del proprio lavoro.
Sottolineo che il numero degli aderenti alla richieste del sindacato Orsa Marittimi si muove oramai con respiro nazionale, vista la risposta all’appello di adesione dei colleghi di altre regioni e di altri sindacati di categoria e non, come il sindacato di polizia Federazione Sicurezza e Difesa.
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Onorevole Marinella Pacifico
già Senatrice della Repubblica
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