Siamo molto soddisfatti degli emendamenti presentati da diversi parlamentari di maggioranza e opposizione sia sul tema dei canoni concessori che sull’annosa vicenda del contributo ad ART: finalmente quantomeno la platea dei soggetti che prendono posizione su questi temi si è allargata e si sta creando un fronte compatto e trasversale che condivide nel merito le stesse istanze e le stesse preoccupazioni.
Le proposte emendative che mirano a chiarire il criterio di applicazione dell’aumento dei canoni concessori sono in linea con le dichiarazioni del Ministro Salvini nella conferenza stampa del 7 agosto e con l’impegno profuso dal Vice Ministro Rixi: vuol dire che anche il dialogo con Bruxelles sembrerebbe essere andato a buon fine e che l’intesa nella maggioranza per portare a termine il percorso parrebbe essere confermata: ora seguiamo con la consueta massima attenzione la conclusione dell’iter parlamentare.
Continuiamo ovviamente a chiedere l’apertura di un tavolo tecnico per la revisione degli indici ISTAT sottesi alla determinazione dell’indicizzazione dei canoni, tema su cui confidiamo che il Consiglio di Stato accolga anche il nostro ricorso così come avvenuto per i balneari e per le marine nautiche.
Martedi prossimo, in merito all’iter del DDL Concorrenza, saremo auditi dalla IX Commissione del Senato, a cui rappresenteremo una proposta normativa per dare corso alla costituzione delle Comunità Energetiche Portuali: stiamo condividendo questo percorso con le associazioni dello shipping, della cantieristica, del terminalismo e della nautica da diporto perché l’obiettivo è come sempre ampliare la base di partecipazione per ampliare il consenso e provare a puntare al risultato.
Lo sviluppo delle CERP è strategico per la sostenibilità di una vera transizione energetica negli ambiti portuali e demaniali marittimi al pari del Cold Ironing: anzi uno sviluppo efficace delle CERP dovrebbe essere di aiuto anche ai fabbisogni energetici del Cold Ironing così come della produzione di idrogeno
Il tema della transizione energetica nei porti, sta finalmente attirando l’attenzione della politica nazionale anche per quanto agli effetti competitivi delle misure predisposte in ambito comunitario.
Le recenti prese di posizione dell’On Frijia e dell’On Paita, la risposta del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, gli interventi che si sono susseguiti in questi giorni a Tieste nel corso dell’evento organizzato da Ambrosetti sono il chiaro segnale che la sostenibilità deve essere compatibile con lo sviluppo economico, non essere un freno o uno strumento potenzialmente distorsivo della concorrenza tra porti del sud e nord Europa, oltre che ovviamente del sud del Mediterraneo: il tema dell’ETS, su cui concordiamo pienamente con Confitarma e Assarmatori, deve essere al centro dell’agenda del Governo nelle interlocuzioni con Bruxelles.
Come spesso accade il livello di attenzione sale di fronte all’emergenza.
Se è vero che i recenti confronti in casa FdI e PD anche sui temi della riforma della governance hanno visto le Associazioni del cluster particolarmente coese nell’evidenziare criticità e proporre soluzioni e modelli consequenziali, è evidente che ci si aspetti dalla politica risposte altrettanto adeguate e coerenti con un’esigenza del settore di tenuta competitiva: il che si traduce di conseguenza in tenuta dell’occupazione, dei livelli salariali, delle ricadute economiche e sociali sui territori ove ciascuna delle nostre aziende opera e dei contesti produttivi a cui ciascuna delle aziende dei nostri settori è collegata