Buone notizie/ La nautica italiana riparte dalla Sardegna

Nicola Silenti

 Il mondo della nautica ha aperto l’anno in corso con il salone nautico di Dùsseldorf dal 21 al 29 gennaio 2023 con la presenza di più di 1.500 espositori e marine di oltre 60 paesi , mostrando il cuore della “blue innovation”  per preparare l’industria del futuro. L’attività di promozione e di sostegno alle imprese italiane operanti nella industria nautica è stata evidenziata con attività anche promozionali da Confindustria Nautica, presente al salone nautico, che come è noto,rappresenta le imprese e le industrie della nautica da diporto, promuovendo inoltre la cultura del mare e lo sviluppo del turismo nautico in Italia. In mostra quindi non solo barche ma anche le eccellenze della portualità turistica italiana tra le quali si segnala la presenza di Marina d’Arechi e, per la prima volta, quella del Gruppo Marinedi, leader nel mercato italiano con 6.000 posti barca distribuiti tra 14 porti turistici localizzati in tutti i mari italiani e gestiti direttamente o in partecipazione con Enti locali.    

Orgoglio e soddisfazione da parte di Renato Marconi, fondatore e Ceo di Marinedi che dichiara «ogni marina del nostro gruppo soddisfa le esigenze dei diportisti, dalla cura dell’imbarcazione al supporto alla navigazione, garantendo un soggiorno confortevole ed una esperienza indimenticabile nelle regioni più belle del Mediterraneo».

Un turismo che “non si limita affatto alla sola stagione estiva» continua Marconi «ma che in realtà funziona a pieno regime tutto l’anno» a testimonianza di come l’economia del mare, se sfruttata appieno, possa rappresentare l’orizzonte di uno sviluppo economico e occupazionale.

Ed è proprio in questa ottica che sorge l’intenzione di attirare l’attenzione delle presenze tedesche nei porti di Teulada e Villasimius stipulando un accordo con l’Automobil Club tedesco i cui associati potranno avere priorità sulle prenotazioni e agevolazioni tariffarie. Di sicuro le presenze tedesche nello scalo di Villasimius aumenteranno, attratti anche da quella splendida costa con il suo inestimabile entroterra, incastonato come il più fulgido dei diademi sull’acqua cristallina dell’Area Marina Protetta di Capo Carbonara, vera e propria oasi incontaminata della costa sudorientale della Sardegna. Una perla accessibile anche ai tanti diportisti in navigazione nel Mediterraneo grazie al suo efficiente e attrezzatissimo porto turistico. Una struttura in grado di offrire acqua ed energia elettrica a ciascuno dei suoi posti barca, copertura WI-FI integrale, un impianto di rifornimento carburante e un cantiere nautico operativi 365 giorni all’anno. Una struttura ormai da tempo consolidata «con una media di occupazione dei posti barca che nella stagione invernale è di ben il 60 per cento» spiega con orgoglio Marconi «e che in estate arriva al tutto esaurito nei giorni caldi di agosto».

Un impatto a dir poco positivo sul territorio del Sarrabus, assicurando un impiego stabile a diverse decine di lavoratori e relative famiglie, fatto non di poco conto in un distretto in cui gli ammortizzatori sociali e i sussidi di disoccupazione sono ancora troppo spesso l’unica entrata per tantissime famiglie. Giova comunque ricordare che nonostante il turismo nautico italiano sia un’ eccellenza produttiva del made in Italy, esso rappresenta, a parere di chi scrive, ancora una realtà sottovalutata sia in termini economici che occupazionali.

  

  
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