Nel workshop IMAT al centro l’alta tecnologia applicata alla sicurezza e la gestione dei processi di formazione

Maurizio De Cesare

Si è tenuto presso Imat – Italian Maritime Academy Technology di Castelvolturno il workshop “La formazione in ambito marittimo”. L’appuntamento, con la partecipazione di rappresentanti delle associazioni armatoriali italiane, Assarmatori e Confitarma, e di giornalisti delle principali testate del settore dello shipping ha rappresentato l’occasione per approfondire il tema fondamentale della formazione in un comparto economico strategico per l’economia italiana. 

L’attività marittima negli ultimi anni è stata investita da una serie di profonde trasformazioni, sotto l’aspetto operativo, tecnologico, ambientale e legislativo. Poter contare su equipaggi in possesso delle competenze necessarie diventa elemento essenziale per garantire la competitività alla flotta italiana in un mercato globale sempre più concorrenziale. In quest’ambito, il centro di formazione campano, nato nel 2006 dall’intuizione del capitano Rosario Trapanese, rappresenta un’eccellenza nella trasmissione, valorizzazione e innovazione del grande patrimonio marittimo italiano attraverso la formazione degli equipaggi, con l’utilizzo di tecniche e tecnologie sempre all’avanguardia. 

Fin da subito IMAT si è dotata , con ingenti investimenti privati, di una struttura di Training Center e Nautical College all’avanguardia. Attualmente può vantare la presenza di uno dei simulatori complex più grandi al mondo, diverse aree di supporto per lo svolgimento di operazioni pratiche dei diversi corsi come due grandi campi antincendio, due piattaforme galleggianti e due piscine per i corsi di sopravvivenza e salvataggio. 

Una dotazione di mezzi e di personale qualificato, 80 gli istruttori, che ha portato il centro a collaborare con oltre 50 compagnie di navigazione in tutto il mondo e a formare annualmente circa 25mila marittimi. 

 Un percorso di continua innovazione, attraverso un attento monitoraggio delle novità tecnologiche e legislative a livello internazionale, che non si ferma all’eccellenza del presente. L’obiettivo per i prossimi anni è di puntare su strutture e mezzi tecnologici sempre più avanzati e in linea con le esigenze degli armatori per un progetto di potenziamento quantificabile attorno ai 10-12 milioni di investimenti.

 “IMAT è animata dal desiderio di trasmettere valori fondamentali come la cultura della sicurezza,” 

ha spiegato l’amministratore unico di IMAT Erminia della Monica. 

“Crediamo che l’apprendimento permanente, cioè l’aggiornamento continuo delle competenze, sia sinonimo di affidabilità e qualità. Il fine ultimo della nostra attività rimane formare i marittimi secondo gli standard internazionali”. 

 Nel corso del workshop sono stati toccati temi come l’alta tecnologia applicata alla sicurezza, la gestione dei processi di formazione, l’accreditamento di bandiere nazionali ed estere, oltre a una serie di visite in loco presso le strutture esterne al centro. Tra gli interventi anche quello del Capitano Gennaro Arma che ha evidenziato lo stretto collegamento tra sicurezza e competenza degli equipaggi: 

“investire nella qualità degli equipaggi è la strada principale per garantire la sicurezza e la competitività delle nostre attività marittime”.

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