“La necessità di fronteggiare l’emergenza economica e le previsioni di recessione per il prossimo anno passa sicuramente attraverso il rilancio degli investimenti infrastrutturali, peraltro sostenuti in questa fase anche dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, e il comparto dei trasporti, in quanto leve strategiche per lo sviluppo. Si tratta di due settori in cui il nostro Paese registra da tempo una forte inadeguatezza e un gap di competitività non solo rispetto all’Europa, ma anche tra aree, come il Mezzogiorno, comprese nei nostri confini nazionali”. E’ questo il messaggio recapitato dal segretario generale FAST-Confsal, Pietro Serbassi, al neo ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Matteo Salvini, in una missiva in cui il sindacato autonomo chiede un confronto urgente sulle priorità e le emergenze da affrontare nel settore.
“Gli elaborati prodotti in questi ultimi anni dalla FAST-Confsal, frutto di studio e analisi interne supportate da qualificati consulenti – si legge nella lettera – sono stati ad oggi oggetto di apprezzamento da parte di gran parte degli operatori del settore e in molte occasioni hanno fornito da spunto per interventi adottati dal suo ministero nell’ambito dei piani di riforma e di sviluppo del sistema dei trasporti e della rete infrastrutturale italiana. Però i suoi predecessori – denuncia Serbassi – fino ad ora hanno preferito dialogare con le sigle nazionali più note del sindacato confederale. Ma le risorse che stanno arrivando dall’Europa sono un’occasione troppo importante per l’Italia e rischiare di vanificarla inseguendo vecchie logiche politiche o modelli di concertazione selettivi ormai superati nei fatti dai nuovi equilibri di rappresentanza sociale scaturiti dalla profonda trasformazione del quadro socio-economico, sarebbe imperdonabile”.
“Solo qualche giorno – conclude il segretario FAST-Confsal – sono state presentate le considerazioni finali del rapporto Moveo, un piano che contiene le analisi e gli indirizzi strategici per la mobilità e la logistica sostenibili. Il documento non abbonda di proposte concrete, ma può essere una buona base di partenza per il lavoro che dovrà fare il nuovo esecutivo la cui priorità riteniamo sia quella di definire una volta per tutte un piano generale dei trasporti che possa permettere l’ottimizzazione delle risorse destinate alle infrastrutture e la necessaria gestione della sostenibilità ambientale, economica e sociale dei trasporti”.
